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Furto al Louvre, accusata anche una donna: sarebbe tra le complici del colpo. Rilasciato un sospettato: «Arresti? Senza una logica»

01 Novembre 2025 - 16:08 Alba Romano
louvre furto parigi arresti
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La donna, 38enne del nord di Parigi, non avrebbe preso parte materialmente al colpo. Dei gioielli ancora nessuna traccia: «Setacciamo tutti i mercati paralleli»

Tra i sette arrestati dalla polizia parigina per il clamoroso furto al Louvre ci sarebbe una donna. La sospettata è una 38enne residente a Le Courneuve, piccolo comune al nord di Parigi. Essendo stata formalmente incriminata come complice, è comparsa di fronte a un giudice che deve decidere se confermarne il fermo. Un altro dei sospettati sarebbe invece stato rilasciato senza che fossero formulate accuse a suo carico, una scelta che ha scatenato le dure critiche dei legali dell’uomo riguardo alla decisione di arrestarlo. A più di una settimana dal più incredibile colpo del secolo, dei preziosissimi gioielli ancora nemmeno l’ombra.

Le difficoltà dell’indagine e la critica alla polizia

Un’operazione chirurgica, in soli sette minuti per un bottino di 88 milioni di euro usando un semplice montacarichi, che ha lasciato le forze dell’ordine parigine brancolanti nel buio. Tutt’ora non è chiaro su cosa si fondino le accuse alle sei persone che al momento rimangono in regime di custodia cautelare, dato che gli inquirenti non sarebbero riusciti a scucire quasi nessuna informazione. Prima due fermi, probabilmente i due che sono effettivamente entrati nella Galleria d’Apollo, poi altri cinque in blocco tra mercoledì 29 e giovedì 30 ottobre. «In questi casi di criminalità grave, constatiamo che le ondate di arresti assomigliano più a reti da pesca a strascico», è la dura critica che gli avvocati dell’unico sospettato rilasciato hanno diretto al lavoro degli investigatori, accusati di aver usato le manette senza fondamenti.

La ricerca dei gioielli, i mercati setacciati e la paura del riciclaggio

Nel frattempo continua frenetica la ricerca degli otto gioielli della Corona francese, che sembrano però essersi volatilizzati. La procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, ha ribadito che l’Ufficio centrale per la lotta contro il traffico di beni culturali (Ocbc) starebbe «esplorando una serie di mercati paralleli», essendo improbabile che i gioielli siano messi all’asta nei mercati regolari e legali di opere d’arte. C’è anche il timore che oggetti di quel valore possano essere usati come «merce di riciclaggio o di negoziazione nell’ambiente criminale».

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