La nuova vita di don Luca Favarin dopo aver lasciato la Chiesa: «Sto con una donna per la prima volta e voglio un figlio. La fede? C’è ancora»

«Mi sono innamorato e sto con una donna a cui tengo molto. Ora è presto, ma vorrei anche un figlio». Con queste parole Luca Favarin, ex sacerdote padovano uscito dalla Chiesa ormai tre anni fa, racconta la nuova fase della sua vita, la prima lontana dall’abito talare con una relazione sentimentale. A 53 anni, Favarin, che per anni è stato un volto noto delle battaglie per i diritti civili, l’accoglienza dei migranti, la comunità lgbtqia+ e il reinserimento dei detenuti, spiega di aver voltato pagina del tutto dopo la rottura con la diocesi di Padova e con il vescovo Claudio Cipolla. «Sono passati ormai tre anni e da quando sono uscito dalla dimensione cattolica non ho più visto e sentito nessuno», dice a Luca Preziusi de Il Messaggero. L’ex sacerdote rivela che la relazione è nata senza cercarla: «È arrivata. Io ho fatto una scelta ben precisa ed è quella di non non nascondermi. E questo ha pagato anche dal punto di vista sentimentale».
La relazione con la compagna
Sulla relazione con la nuova compagna non vuole spingersi troppo nel racconto. «Sono innamorato di una donna magnifica, un po’ più giovane di me e che lavora nel sociale. Non voglio dire però nient’altro su di lei, perché voglio tutelarla. Io ormai sono diventato un personaggio pubblico, ma lei no e non voglio trascinarla in eventuali gossip». Il rapporto, racconta, è recente ma importante: «Ci conoscevamo da un po’, poi il mondo del sociale ci ha uniti e fatti innamorare. Per quanto si tratti della mia prima storia d’amore, non ho ventanni. Quindi magari l’aspetto poetico ne risente un po’, ma io sono profondamente innamorato. Altro che cottarella, voglio un figlio». Favarin non esclude che il figlio possa anche arrivare tramite l’adozione.
«Nella Chiesa sono visto come un mezzosangue»
La nuova relazione si intreccia con una frattura profonda con il mondo ecclesiastico: «Tranne un paio di preti, tra i più anziani, nessuno mi ha cercato. In quel mondo sono visto come un “mezzosangue”», dice. Nonostante questo, la fede per Favarin resta un punto fermo, pur separata dall’istituzione: «L’amore per Dio rimane intatto, anche se sono critico sull’impianto ecclesiastico». Oggi, dice, la sua vita scorre con equilibrio tra lavoro, attivismo e questo nuovo sentimento. E anche la sua compagna, inizialmente cauta, avrebbe superato ogni imbarazzo: «All’inizio qualche disagio lo aveva, forse più perché sono un personaggio pubblico e non perché ero un prete. Poi nel tempo tutto è diventato molto normale».
