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Gli ottimi ritorni dei Subsonica e Irene Grandi, grande Nitro, bene Paradiso. Imbarazzanti Baby K e Bello Figo. Le nostre recensioni

16 Novembre 2025 - 18:02 Gabriele Fazio

Nitro – Incubi

Vivo, esaltante, Nitro colpisce sotto la cintura e senza pietà. Nei suoi brani si cela quella parte di sentimentalismo bollente di cui noi stessi abbiamo paura, nonostante quella lava scorra nelle nostre vene e venga costantemente alimentata dalla spietatezza di un mondo tutto sbagliato. Nitro canta sé stesso e per sé stesso, senza risparmiare, senza risparmiarsi, anzi, assestandosi colpi mica da ridere, con quella rabbia di pancia nella voce che ne ha fatto una delle più credibili icone del game italiano.

La sua penna è una lama, Nitro è poetico e scorretto fino all’osso, le sue barre vibrano come le ossa di chi ha paura perché sa che dietro l’angolo ci troverà un dolore. Un dolore intimo, un incubo, appunto, uno dei tanti che tormentano Nitro come chiunque abbia la decenza di confrontarsi di petto col mondo invece che deformarsi a sua immagine e somiglianza. Un dolore intimo che, nella narrativa, tutta perfetta e pulsante del rapper veneto, diventa comune a tutti, come solo le grandi penne riescono a fare. A questo proposito, parliamo di una delle penne migliori in Italia, e non ci riferiamo solo alla scena rap, Nitro infatti è uno di quei player che nobilitano la scrittura a tal punto da avvicinarsi al sole della musica italiana senza scottarsi. Concedetevi il tempo di ascoltare questo disco dall’inizio alla fine, senza sosta, facendovi dominare da queste immagini meravigliosamente invereconde e ne uscirete più ricchi, più coscienti.