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Assaltavano i bancomat con la tecnica della «marmotta»: arrestati i quattro della banda nel Foggiano. Le immagini dei furti – Il video

20 Novembre 2025 - 16:23 Giulia Norvegno
Dieci colpi in pochi mesi tra Puglia, Molise, Campania e Basilicata. La banda aveva accumulato un bottino di 200 mila euro. E alcuni del gruppo sono rimasti anche feriti durante le rapine

I carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso hanno sgominato un’organizzazione criminale specializzata in assalti ai bancomat. L’operazione, coordinata dalla Procura di Larino, ha portato all’arresto di quattro pregiudicati e al deferimento di altri tre soggetti. La banda, con base logistica nel foggiano, operava in diverse regioni del Sud Italia utilizzando un esplosivo artigianale noto come «marmotta».

L’indagine partita da San Martino in Pensilis

Le indagini sono scattate nell’aprile 2024, dopo un assalto a uno sportello bancomat a San Martino in Pensilis, in provincia di Campobasso. Da quel colpo il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Larino, sotto il coordinamento della procura frentana, ha ricostruito le dinamiche e il modus operandi dell’associazione. Secondo quanto emerso, il gruppo aveva una struttura ben definita, con figure specializzate nella produzione degli esplosivi. Alcuni membri erano legati anche da vincoli di parentela.

La tecnica della «marmotta»

La «marmotta» è un dispositivo esplosivo artigianale contenente polvere pirica che viene inserito direttamente nello sportello per farlo esplodere. La banda partiva dalla zona sud della provincia di Foggia e utilizzava auto di grossa cilindrata rubate, che venivano “bonificate” e sostituite una volta compromesse. Prima di piazzare l’esplosivo, i malviventi effettuavano un piccolo prelievo senza ritirare il contante: questo generava il time-out dello sportello, garantendo loro più tempo per l’assalto. Proprio attraverso le carte utilizzate per questi prelievi gli investigatori sono riusciti a individuare la provenienza della banda.

Dieci colpi in quattro regioni

Tra aprile e agosto 2024 l’organizzazione ha messo a segno dieci assalti in Molise, Puglia, Campania e Basilicata, riuscendo in cinque di questi a portare via un bottino complessivo di circa duecentomila euro. L’attività criminale non è stata però priva di conseguenze: a causa delle esplosioni, tre membri della banda hanno riportato lesioni di rilevante entità. Ai fermati vengono contestati i reati di associazione per delinquere aggravata dall’uso di materiale esplosivo e furti pluriaggravati in danno di istituti di credito.

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