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«Senza scuola e servizi igienici, l’incolumità fisica era a rischio», ecco perché i bambini che vivevano nel bosco sono stati portati via dai loro genitori

21 Novembre 2025 - 20:22 Ugo Milano
casa bosco chieti bambini genitori
casa bosco chieti bambini genitori
Secondo il tribunale dell’Aquila, Catherine Birmingham e Nathan Trevallion hanno isolato completamente i loro figli facendoli vivere in condizioni disagiate e lontani da qualunque forma di civiltà. Meloni valuta l'invio di ispettori

Catherine Birmingham e Nathan Trevallion hanno perso la responsabilità genitoriale sui tre figli, di 8 e 6 anni, con cui vivevano in una casa nel bosco. Lo ha stabilito il tribunale dell’Aquila, con decreto numero 206 del 20 novembre 2025, ordinando l’affido dei bambini a una struttura protetta a pochi chilometri da Palmoli, in provincia di Chieti, in Abruzzo. «Sì purtroppo è successo ed è stato terribile. Ci han tolto i nostri bambini», ha dichiarato il padre. Il decreto – che è stato eseguito ieri con un vasto dispiegamento di forze dell’ordine (5 pattuglie dei carabinieri, oltre ai servizi sociali) – ha, inoltre, nominato tutore provvisorio l’avvocatessa Maria Luisa Palladino. Ma perché i magistrati hanno ordinato l’allontanamento?

Le relazioni dei servizi sociali

Il provvedimento trae origine da una serie di accertamenti iniziati con le verifiche dei carabinieri e proseguiti con le relazioni dei servizi sociali. Nella prima relazione, datata luglio scorso e redatta a seguito di una segnalazione della Procura della Repubblica, scrive il Corriere della Sera, la responsabile dei servizi sociali evidenziava che il nucleo familiare viveva in «una condizione di disagio abitativo in quanto non è stata dichiarata l’abitabilità dello stabile». Certificato però successivamente dal legale della famiglia. La relazione aggiungeva inoltre che «i membri della famiglia Trevallion non hanno interazioni sociali, non hanno entrate fisse, nella dimora non sono presenti i servizi igienici e i bambini non frequentano la scuola». Valutazioni, queste, che hanno avuto un peso decisivo sulla decisione del Tribunale. 

Decisione e motivazioni

Nonostante gli sforzi dell’avvocato della famiglia, Angelucci, volto a fornire documentazioni, certificazioni e testimonianze per dimostrare una realtà diversa, il Tribunale ha confermato la gravità della situazione. Nel decreto si legge che «c’è una grave negligenza genitoriale conseguente alla mancata frequentazione di istituti scolastici e all’isolamento», e che questo giustifica «l’allontanamento dei minori dai genitori». I magistrati hanno inoltre sottolineato la scarsa collaborazione dei genitori con gli assistenti sociali, nonostante diversi tentativi di interazione. In particolare, gli accertamenti sanitari obbligatori, tra cui una visita neuropsichiatrica richiesta dalla pediatra per una valutazione globale dei bambini, non sarebbero stati eseguiti. Nathan e Catherine avrebbero infatti chiesto «un compenso di 50 mila euro per ogni minore prima di acconsentire agli esami». Il decreto evidenzia come l’ordinanza sia «fondata sul pericolo di lesione del diritto alla vita di relazione» dei minori e sottolinea che, «in considerazione delle gravi e pregiudizievoli violazioni dei diritti dei figli all’integrità fisica e psichica, i genitori vanno sospesi dalla responsabilità genitoriale».

Meloni valuta l’invio di ispettori

Durante un incontro, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e la premier Giorgia Meloni – a quanto apprende l’Ansa – hanno discusso della vicenda che ha riguardato la sospensione della potestà genitoriale. Secondo quanto trapela, la premier è allarmata per il caso ed è in attesa di ulteriori indicazioni sulla vicenda per valutare se procedere, in accordo con il Guardasigilli, all’invio di ispettori del ministero della Giustizia affinché valutino il caso. In mattinata anche il vicepremier Matteo Salvini era intervenuto sul caso, dichiarando: «Ritengo vergognoso che lo Stato entri nel merito dell’educazione privata e delle scelte di vita di due genitori che hanno trovato in Italia un paese ospitale, sottraendo invece i loro figli».

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