Garlasco, le foto inedite di Andrea Sempio davanti alla villetta di Chiara Poggi il giorno dell’omicidio: cosa cambia per l’indagato – Il video
La prima immagine è delle 15:53 del 13 agosto 2007. Andrea Sempio, capelli lunghi e un filo di barba, è al volante della sua auto con il finestrino abbassato. Parla con qualcuno: si scoprirà solo dopo che si tratta di una giornalista a cui aveva chiesto informazioni. La scena è all’incrocio tra via Pascoli e via Pavia, a Garlasco, a poche decine di metri dalla villetta dove poche ore prima è stata trovata morta Chiara Poggi. Sempio all’epoca ha 19 anni. E quel pomeriggio passa tre volte davanti alla villetta del massacro: la prima con il padre, la seconda da solo, la terza di nuovo con il padre dopo aver appreso che la vittima è la sorella del suo amico Marco. Un comportamento che lui spiegherà come semplice curiosità di fronte a quella che definisce una «moltitudine di persone». Ma Andrea e Giuseppe Sempio, oggi entrambi indagati in relazione al caso Garlasco, non sono gli unici a essere stati immortalati nelle immagini di una fotografa dilettante nei pressi della scena del crimine quel giorno. Le foto, acquisite dalla procura di Pavia e divulgate dalla youtuber Francesca Bugamelli sul suo canale Bugalalla Crime, sono state recuperate da un hard disk che sembrava danneggiato in modo irreparabile.

Chi compare davanti a casa Poggi il giorno dell’omicidio
Le immagini, tutte comprese tra le 15.38 e le 16.14 del 13 agosto, ritraggono la dottoressa Rosa Muscio, che alle 15:38 scende da un’auto dei carabinieri. Dietro di lei, l’allora capitano Gennaro Cassese, in borghese con i guanti; di fronte, l’ex brigadiere Roberto Pennini, in divisa. Poi alle 15.54 arrivano le cugine di Chiara, Stefania e Paola Cappa. Nella foto scendono dalla loro Smart nera e parlano con un uomo non identificabile.

Poco dopo vengono raggiunte dalla madre, Maria Rosa Poggi. Sono le 16.04, come testimonia anche il suo orologio, che però è indietro di tre minuti. La zia di Chiara è fuori dalla portiera della sua auto con chiavi e sigaretta in mano. Dieci minuti dopo, alle 16:14, la donna parla con tre uomini, il volto segnato dalla disperazione.
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L’ultimo scatto è delle 16:13: Maria Rosa Poggi di spalle mentre cammina, e in fondo all’incrocio due vigili tendono il nastro bianco e rosso. A pochi metri, Andrea Sempio e il padre Giuseppe parlano con un cronista. Ma 18 anni dopo, queste foto cosa aggiungono? E soprattutto: cosa cambia per Andrea Sempio?

Le foto confermano le dichiarazioni di Andrea Sempio
Gli scatti testimoniano la veridicità delle dichiarazioni rese da Sempio durante le prime indagini. «Dopo il pranzo, insieme a mio padre – disse al capitano Cassese il 4 ottobre 2008 – mi sono portato da mia nonna paterna (in via Canova, poco lontano da via Pascoli, ndr), dopo rimanevamo per circa un’ora. Verso le ore 15.00 circa sempre insieme a mio padre, siamo ritornati presso la nostra abitazione. Nel transitare per Via Pavia, giunti all’altezza di Via Pascoli, notavo la presenza di un’ambulanza e delle persone. Ho pensato che forse era accaduto qualcosa». È questo il primo passaggio dei due, che però non si fermano.
«Verso le successive ore 16.00 se ben ricordo – continua Andrea -, nell’intento di fare un giro, per pura curiosità sono ritransitato a bordo della mia autovettura, per la Via Pavia e giunto all’altezza della Via Pascoli ho trovato varie auto dei carabinieri e mezzi di soccorso, nonché una moltitudine di persone. Mi sono fermato e sceso dall’auto ho cercato di recuperare qualche notizia. Ricordo di aver parlato con una donna che qualificatasi quale giornalista mi informava che era stata trovata morta una ragazza all’interno della propria abitazione. Dall’incrocio era difficile capire in quale casa si fosse verificato il fatto. Non ho subito abbinato la notizia alla sorella del Marco anche se poco dopo qualche persona ivi presente, iniziava a indicare in Chiara Poggi la persona deceduta».
È a questo punto che Sempio torna a casa in via Rossini, la residenza dell’epoca, per informare il padre: «Sono ritornato presso la mia abitazione e notiziato mio padre, con questi mi sono riportato nuovamente in Via Pascoli ove giunti abbiamo avuto la certezza, per averlo sentito dire da più persone ivi presenti, che si trattava della Chiara Poggi, la persona deceduta». Di fatto, quindi, le foto documentano solo una presenza che lui ha sempre ammesso.
Le immagini non scagionano Sempio
Ma è altrettanto vero che non lo scagionano. Le foto, infatti, risalgono al pomeriggio, mentre il delitto è avvenuto la mattina. Questo significa che non incidono sull’elemento più controverso della sua posizione, cioè il suo alibi, basato su uno scontrino di Vigevano sui cui gli inquirenti nutrono non pochi dubbi. E su cui i legali dell’ormai 37enne sperano di trovare prove definitive e incontestabili. Queste imagini dimostrano che non ha mentito, ma non aggiungono elementi sull’orario del delitto, non risolvono la questione dello scontrino, non ricostruiscono la mattina dell’omicidio. Questi scatti dicono molto di quel pomeriggio ma nulla della mattina. Di conseguenza, sul piano giudiziario non spostano l’ago della bilancia: la posizione di Sempio continua a dipendere da ciò che accadde prima delle 13, non da ciò che mostrano le fotografie scattate dopo le 15.30.

