Salvini se la prende con il presepe “senza volto” di Bruxelles. Ma forse non ha colto il profondo (e cattolico) significato – Il video
Maria, Giuseppe, perfino Gesù Bambino senza volto. Senza occhi, naso o bocca, solo pezzi di stoffa colorata a corredo del volto. Sta sollevando qualche polemica, nel cuore dell’Europa, il “presepe senza volti”, realizzato a Bruxelles e situato nella Grand Place. L’opera, intitolata “Stoffe della Natività”, è stata realizzata dalla tedesca Victoria-Maria Geyer ed è diventato oggetto di critica anche da parte del vicepremier Matteo Salvini che, in un video sui social, si lancia a dubbi durante una sua visita nella capitale belga. Una posizione che hanno anche altri diversi esponenti della destra europea. «“Inclusivo”… o tristarello? Lascio a voi ogni commento. Viva il presepe, viva il Santo Natale, viva le nostre tradizioni!», scrive Salvini.
Lo scopo del presepe senza volto
Nessuna persona da tutelare nelle offese, nessun valore occidentale minacciato. Bruxelles, dopo 25 anni, aveva bisogno di cambiare il solito presepe, ormai, a detta del sindaco Close, deteriorato. A dare una svolta ci ha pensato Geyer. L’artista tedesca, che si definisce cattolica, non ha realizzato tratti somatici precisi affinché «ogni cattolico, a prescindere dal suo background o dalle sue origini, possa identificarsi» nella nascita di Cristo. Un valore molto cattolico e cristiano, elogiato, tra l’altro dal decano della Cattedrale di San Michele e Santa Gudula della città, Benoit Lobet. In un’intervista a Cathobel Lobet ha espresso la sua solidarietà a Geyer: «Abbiamo discusso se dare o meno un volto ai personaggi, e abbiamo subito concordato che era meglio non farlo, in modo che ognuno potesse proiettare la propria immagine e, attraverso di essa, la propria storia sui personaggi. Avremmo potuto usare volti di colori diversi – bianco, nero, giallo – mentre in questo modo tutti possono identificarsi con loro. Il volto di Dio è nel volto di Gesù Bambino, ma anche in tutti coloro che guardano la scena della natività. L’idea è anche che, quando non c’è un volto, costringa lo spettatore a diventare più contemplativo e a co-creare l’evento della Natività, a esserne presente. Questo è ciò che l’artista intendeva». Un’opera su cui tra l’altro c’è già stato un furto. La statuina del Gesù bambino, secondo quanto riporta Euronews, è stata sottratta dal presepe tra la tarda notte di venerdì e le prime ore del mattino di sabato, dopo che per giorni si è discusso sui social media dell’installazione. Subito rimpiazzata, sull’episodio indaga la polizia belga.
I volti (inizialmente) c’erano
Dalle ricostruzioni emerse in Belgio, riportate in un nostro articolo di fact-checking, risulta che le prime versioni delle figure realizzate da Victoria-Maria Geyer avevano degli occhi, cuciti con bottoni di stoffa.

Solo in un secondo momento, dopo un sopralluogo di amministratori locali, tra cui David Weytsman e Didier Wauters, quei dettagli sono stati giudicati “strani” e poco adatti al contesto della Grand Place, senza alcun riferimento a questioni religiose, “inclusive” o “woke”. L’artista ha quindi modificato l’opera e ha rimosso i bottoni quando il lavoro era già in fase avanzata.
