Tatiana Tramacere rompe il silenzio dopo il ritrovamento: «Chiedo scusa alla mia famiglia e a ogni cittadino di Nardò». E chiude i profili social

Dopo giorni di polemiche, commenti velenosi e interrogativi rimasti senza risposta, Tatiana Tramacere prova per la prima volta a parlare pubblicamente. Lo fa attraverso un messaggio affidato a Chi l’ha visto?, che questa sera manderà in onda l’intervista integrale alla giovane di Nardò: «Chiedo scusa a tutti: alla mia famiglia, alle forze dell’ordine, a ogni cittadino di Nardò». Una frase breve, pubblicata sui social del programma, ma sufficiente ad accendere di nuovo i riflettori su una vicenda che ha scatenato numerose polemiche.
La scomparsa e il ritrovamento
Tatiana era scomparsa il 24 novembre. Per undici giorni non si è saputo nulla di lei. Si è poi scoperto che non aveva mai lasciato davvero la città: era nascosta nella mansarda dell’amico Dragos Ioan Gheormescu, a pochi metri da casa. È stato proprio lì che la polizia l’ha trovata il 4 dicembre, in buone condizioni e in quello che gli inquirenti definiscono un «allontanamento volontario». La ricostruzione ha scatenato una tempesta di critiche. In tanti hanno accusato la 27enne di aver mobilitato forze dell’ordine, volontari e intere comunità, alimentando ansia e paura per quasi due settimane.
Lei, da quando è riapparsa, non ha ancora fornito una spiegazione precisa del gesto. La famiglia la sta proteggendo, evitando esposizioni pubbliche e allontanando l’idea di qualunque denuncia nei confronti di Dragos, che nel frattempo rimane indagato solo per accertamenti legati alla dinamica della scomparsa.
Tatiana Tramacere chiude i profili social
Intanto Tatiana ha deciso di chiudere i suoi profili social. Instagram è stato completamente cancellato, sia l’account principale sia quello con il nickname “cacciatrice di emozioni”. Facebook è ancora aperto, ma solo perché non ha toccato i vecchi post: lì i commenti continuano ad accumularsi, molti dei quali durissimi. Gli oltre 9 mila follower della giovane stanno trasformando la sua pagina in un tribunale pubblico dove la fuga, reale o inscenata, viene discussa senza tregua. Resta invece sotto sequestro il cellulare di Dragos, in attesa che la Procura di Lecce completi le verifiche. Le versioni dei due sembrano coincidere e confermare la volontarietà dell’allontanamento, ma gli inquirenti vogliono chiudere tutti i punti rimasti in sospeso.
