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Arianna Meloni e Raoul Bova sul palco di Atreju: in prima fila spunta anche la mamma della premier. L’attore: «Ho pagato i miei errori con l’uccisione pubblica»

11 Dicembre 2025 - 19:58 Sofia Spagnoli
arianna meloni atreju
arianna meloni atreju
I due erano sul palco della kermesse di FdI per partecipare al panel dal titolo “Deep Fake, web reputation e odio sui social”: «I ragazzi, vedono la rete come la loro casa»

Verso sera la sala principale di Atreju si riempie: c’è più gente di quanta ce ne fosse al panel sul referendum della giustizia, considerato uno degli appuntamenti più importanti della giornata. Lo si vede chiaramente. Qualcuno tra il pubblico si domanda se la tutta quella folla dipenda dalla presenza dell’attore Raoul Bova. «Ma va, son tutti qui per Arianna» ribatte un signore tra le prime file. Arianna Meloni, la sorella della premier, capo della segreteria politica di FdI. Oggi, 11 dicembre, anche lei è salita sul palco della kermesse per partecipare al panel dal titolo “Deep Fake, web reputation e odio sui social”. In prima fila, oltre ai vertici del partito, tra cui Giovanni Donzelli e Francesco Filini, spunta forse l’ospite più importante della giornata: la mamma delle sorelle Meloni.

«I ragazzi vedono la rete come una casa»

Sul palco, tra gli altri, c’erano l’attore Raoul Bova, il magistrato Valerio De Gioia e la responsabile delle relazioni istituzionali di Meta per il Sud Europa, Laura Bononcini. La prima a prendere la parola è la padrona di casa: «Da mamma non posso non essere preoccupata per i nostri giovani, se noi vediamo la tecnologia come strumento al nostro servizio, i ragazzi no, vedono la rete come la loro casa. Nella rete c’è il rischio che uno insegue l’immagine, quello che gli altri vorrebbero che tu fossi e perdi la tua essenza».

E poi: «Credo che la sfida del nostro tempo sia riuscire a gestire questi strumenti e trovare un sistema per riuscire a ricordarci cosa c’e’ al centro di tutto, che deve essere sempre l’uomo».

«Mi sono pentito dei miei errori»

Raoul Bova ha raccontato al pubblico come ha impattatato sulla sua vita privata il fattaccio riguardo gli audio rubati con la modella Martina Ceretti e la tentata estorsione subita (la relazione sarebbe avvenuta mentre l’attore era ancora legato a Rocio Morales). «Nel giro di un giorno è cambiata molto la percezione della vita e della realtà. Sono entrato in dubbio anche sulla percezione di me stesso». Ha raccontato di essersi «pentito» dei suoi «errori». «Una persona singola, che aveva degli audio privati e delle chat, ha pensato di usarli a scopo di lucro, diffamando e dimenticando che cosa andava a fare – continua – Cercando di accrescere la sua popolarità e uccidendo una persona pubblicamente».

«Io mi sono sentito solo»

«Hanno tentato di chiedermi dei soldi – ha aggiunto – in cambio di queste chat. Sono stati giorni di ricatto, di continue telefonate. Ma io non potevo cedere a questo ricatto. E non l’ho accettato». Dopo gli applausi della platea, Bova ha proseguito: «Quello che ho pagato sono stato io, e mi rende triste. Ho pagato con l’uccisione pubblica il fatto di aver deciso di non accettare un ricatto». «Io mi sono sentito solo», ha concluso.

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