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Sorpresa, ora Meloni e Macron fanno asse in Europa (e piegano la Germania). Così sono saltati i piani Ue su Ucraina e Mercosur – Il video

19 Dicembre 2025 - 15:52 Simone Disegni
Italia e Francia hanno fatto saltare in poche ore due piani Ue preparati da mesi: l'accordo col Mercosur e lo sblocco degli asset russi. Chi vince e chi perde

Inutile nasconderlo, Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron non si sono mai sopportati. Sono i punti di riferimento anche oltre i loro rispettivi Paesi di ideologie politiche diametralmente opposte e in questi anni si sono fatti volentieri più di uno sgambetto. Ma a sorpresa sono stati proprio loro ieri sera a Bruxelles a fare asse facendo saltare nell’arco di poche ore due operazioni molto ambiziose cui le istituzioni europee lavoravano da mesi: l’accordo Ue-Mercosur o lo sblocco degli asset russi per finanziare l’Ucraina. Due progetti molto diversi, certo, ma che hanno in comune un fil rouge politico che ora appare davvero imbarazzante: erano le grandi scommesse su cui aveva puntato forte la Germania di Friedrich Merz (e Ursula von der Leyen).

Istruzioni per smontare (i progetti Ue)

Nel primo caso era, quello dell’intesa Ue-Mercosur, è in gioco la creazione della più grande area di libero scambio al mondo – quella tra Europa e Sudamerica appunto: un progetto che spaventa gli agricoltori che temono la concorrenza al ribasso dei prodotti argentini o brasiliani, sul piano economico ma anche degli standard fitosanitari. Sia Meloni che Macron hanno promesso al loro influente settore agricolo di rivedere l’accordo consolidando ulteriore clausole di salvaguardia. Di fatto è saltata la firma prevista sabato in Brasile, e l’intesa resta bloccata almeno fino a gennaio. Nel secondo caso, quello degli asset russi, si trattava di sbloccare quegli oltre 200 miliardi di beni congelati in Europa da quando ha varato sanzioni alla Russia, così da sostenere l’esausta Ucraina. Anche in questo caso l’Italia e la Francia hanno fatto asse e hanno rovesciato le attese. Forti dei dubbi del Belgio, dell’Ungheria ma anche della stessa Bce, hanno fatto saltare il piano e sostenuto un’altra strada, quella dell’indebitamento comune europeo per sostenere Kiev. Una vecchia battaglia italo-francese tornata a sorpresa alla ribalta anche grazie al via libera dei “patrioti” che guidano Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, cui è stato consentito in cambio di sfilarsi. Negoziando fino alle ore piccole a Bruxelles alla fine s’è imposta questa linea.

La scommessa persa di Merz e von der Leyen

Così a uscire con le ossa politicamente rotte dall’atteso Consiglio europeo di fine 2025 sono i due leader tedeschi più influenti. Da Berlino il Cancelliere Friedrich Merz aveva spinto forte su entrambi i pedali: quello del Mercosur per rilanciare l’export tedesco di un sistema industriale sempre più sfiduciato; quello degli asset russi per imporsi come punto di riferimento in Europa del sostegno all’Ucraina. Da Bruxelles gli ha fatto da solida sponda in questi mesi la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che lavorava da mesi sul piano per gli asset russi ed aveva la valigia già pronta per il Brasile, dove domani avrebbe dovuto firmare l’accordo col Mercosur. Sotto l’albero di Natale i due conservatori tedeschi avranno molto su cui riflettere sulla strategia politica (e giuridica) portata avanti nelle ultime settimane.

Trump e Zelensky sorridono (per ora)

Il nodo che più conta è e resta però ovviamente quello della guerra tra Russia e Ucraina, che a discapito degli auspici americani prosegue crudele mentre gli sforzi negoziali languono. Volodymyr Zelensky, volato ieri a Bruxelles per un ultimo appello all’Ue prima della fine dell’anno, può ritenersi comunque soddisfatto dell’esito del vertice: avrà comunque 90 miliardi di euro dagli europei per sostenere nei prossimi due anni gli sforzi militari ma pure le spese di base dello Stato – anche se del doman non v’è certezza. Ma la zampata di Meloni in asse di fatto con Macron farà felice pure Donald Trump, che gli asset russi non nasconde di volerli scongelare dopo l’agognato cessate il fuoco per ricostruire l’Ucraina. Possibilmente a beneficio di aziende americane…

In copertina: La premier italiana Giorgia Meloni col presidente francese Emmanuel Macron al G7 di Kananaskis – Canada, 16 giugno 2025 (EPA/LUDOVIC MARIN / POOL)

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