Epstein files, oggi la pubblicazione dei documenti: le censure «per nascondere i potenti» e il possibile inghippo su Clinton

È arrivato per Donald Trump il giorno del non plus ultra, la scadenza per il rilascio di tutti i fascicoli non segretati sul finanziere pedofilo Jeffrey Epstein. Venerdì 19 dicembre segna il trentesimo giorno dal momento in cui, messo spalle al muro dalla maggior parte del Congresso e da molti suoi alleati di partito, il presidente americano ha dovuto firmare la misura – l’Epstein Files Transparency Act – che stabiliva la pubblicazione entro un mese di tutta la documentazione non coperta da segreto di Stato. Una vittoria per tutto il mondo Maga, che da anni chiedeva di poter leggere gli atti convinti di trovarci elementi scottanti contro i democratici, ma anche per i democratici, che hanno approfittato della ritrosia del tycoon per girargli contro le accuse prima rivolte contro i loro rappresentanti.
Il nodo dell’indagine su Clinton e la paura delle censure
Di settimana in settimana i democratici della House Committee on Oversight hanno continuato a pubblicare foto, con le opportune censure per celare le identità delle minorenni di cui Epstein approfittava personalmente e che cedeva ai suoi amici potenti come chiave sessuali. Nonostante ciò il grande problema rimane che tutti quelli atti sono ora in mano proprio all’amministrazione Trump. Che in un primo momento si temeva fosse intenzionato a venire meno alla firma con una scappatoia, quando ha ordinato al procuratore generale degli Stati Uniti, Pam Bondi, di avviare approfondimenti sui legami tra Epstein e Clinton.
Un’inchiesta che, stando nei crismi del diritto penale americano, avrebbe potuto portare alla segregazione degli atti in quanto «utili alle indagini». Superato questo ostacolo – a quanto pare – rimane il tema delle censure. Secondo la Cnn, infatti, agenti della Casa Bianca e del dipartimento di Giustizia si starebbero «affrettando nel censurare migliaia di pagine per proteggere vittime, ma anche i dirigenti e gli avvocati».
Cosa sarà rilasciato (se sarà rilasciato)
Alla luce di queste informazioni, è difficile prevedere cosa sarà effettivamente condiviso. «Sulla base delle mie conversazioni con alcuni dei principali Democratici che hanno lavorato su questa questione relativa alla piena e completa divulgazione dei file di Epstein, ci aspettiamo il rispetto della scadenza», ha anticipato il leader dei democratici alla Camera, Hakeem Jeffries. Sarà possibile probabilmente ottenere ulteriori dati su numerose vicende oscure: dall’indagine aperta nel 2005 e risoltasi con un misterioso accordo extra giudiziale che ha permesso ad Epstein di servire solo 13 mesi in carcere (e con ampie concessioni), passando per tutti gli uomini e i potenti che hanno approfittato della rete di prostituzione minorile messa in piedi dal finanziere e da complici (tra cui Ghislaine Maxwell). Fino alla morte di Epstein in carcere nel 2019, bollata come suicidio ma ancora avvolta nel mistero.
