La narrazione fuorviante sui giapponesi e il Ponte sullo Stretto di Messina

Circola una vecchia narrazione sul Ponte sullo Stretto di Messina. Secondo quanto riportato, un team di esperti giapponesi sarebbe venuto in Italia per valutare la fattibilità dell’opera e, di fronte alla presenza di placche tettoniche “che vanno in direzione opposta”, avrebbe concluso che il ponte non è realizzabile. Si tratta però di una storia già sentita, che riemerge ciclicamente da anni e che ormai non regge più.
Per chi ha fretta:
- La notizia secondo cui i giapponesi avrebbero detto che il Ponte sullo Stretto “non è fattibile” circola da almeno vent’anni.
- Nasce da dichiarazioni e racconti risalenti agli anni 2000, ripresi più volte da politici, articoli e post sui social.
- All’epoca esistevano dubbi tecnici reali, legati a vento, sismicità e limiti tecnologici.
- Da allora però il progetto è cambiato profondamente, grazie a nuove tecnologie e studi avanzati.
- Oggi aziende e istituzioni giapponesi collaborano attivamente al progetto.
Analisi
L’idea che i giapponesi non credessero alla fattibilità del Ponte sullo Stretto circola da anni e nasce da un mix di dubbi tecnici reali del passato e successive semplificazioni. Tra gli anni ’50 e i primi anni 2000, molti esperti, italiani e stranieri, avevano effettivamente espresso perplessità sulla fattibilità dell’opera, in particolare per la sismicità dello Stretto, la presenza di faglie e i forti venti. Alcuni interventi mediatici e politici di quel periodo, come sketch e articoli di stampa, hanno contribuito a fissare l’idea che anche delegazioni giapponesi fossero contrarie al progetto.

Negli ultimi giorni questa vecchia narrazione è tornata a circolare su Facebook, rilanciata come se fosse attuale. Il post virale ripropone infatti la frase: “Il ponte delle bugie: un team di giapponesi era venuto a Messina per verificare placche tettoniche e capire se si può costruire. Constatano l’esistenza di due placche che vanno in direzione opposta. Alla domanda se è fattibile i giapponesi si fanno una bella risata”, presentandola come una verità ancora valida oggi. In realtà, si tratta di una narrazione datata e non più credibile al giorno d’oggi.

I giapponesi oggi collaborano al progetto
Il fatto che smentisce in modo più chiaro la fake news è uno: oggi i giapponesi lavorano attivamente al progetto. Aziende giapponesi leader mondiali nel settore dei ponti sospesi partecipano alla progettazione e alla realizzazione dell’opera.

Inoltre, società e istituzioni giapponesi che gestiscono alcuni dei ponti più complessi al mondo, come quelli tra Honshu e Shikoku, collaborano con la Stretto di Messina.
Questo coinvolgimento diretto mostra chiaramente che le vecchie perplessità sono state superate e che il progetto è oggi considerato fattibile.
Conclusioni
La notizia secondo cui i giapponesi avrebbero detto che il Ponte sullo Stretto “non è fattibile” è una vecchia narrazione riciclata, ormai fuori contesto e priva di fondamento, come dimostrato dal loro coinvolgimento attuale nel progetto.
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