Quarta notte in tenda per il sindaco di Isernia, la protesta fuori dall’ospedale per la carenza di medici: «La Regione mi ascolti»

Dal 26 dicembre scorso, c’è una tenda fissata proprio davanti all’ingresso dell’ospedale Veneziale di Isernia. Ad allestirla è Piero Castrataro, sindaco della cittadina molisana, che da quasi una settimana trascorre lì tutte le notti in segno di protesta contro i tagli ai servizi previsti dal Pos, il Piano operativo sanitario, della Regione. «Ho inoltrato formale richiesta al direttore generale dell’Asrem, al presidente della Regione, all’assessore regionale alla Sanità e ai commissari per un incontro in cui prospetterò della soluzioni immediate per dare sollievo al “Veneziale” che, tra mille difficoltà, garantisce il diritto alla salute di questa provincia», spiega il sindaco di Isernia davanti alla sua tenda.
La protesta in tenda
Il primo cittadino ha spiegato più volte che la sua non è una protesta contro qualcuno, ma un modo per portare l’attenzione sui problemi dell’ospedale e la fatica degli operatori sanitari che, sempre più sotto organico, faticano a garantire il servizio e le cure ai cittadini. Dopo le richieste di incontro con i vertici della Regione Molise, tutte finite nel vuoto, Castrataro ha deciso di passare ai fatti e inscenare la sua protesta, promettendo che non se ne andrà fino a quando non avrà una risposta da parte dei vertici regionali e dell’Arsem, l’azienda sanitaria locale.
Le proposte del sindaco
Tra le proposte che intende avanzare, qualora l’incontro venga accordato, c’è la condivisione del personale sanitario con gli ospedali di Campobasso e Termoli. Il Veneziale, infatti, è in forte sofferenza per la carenza di organico nei reparti chiave, a partire dal Pronto soccorso, dove operano soltanto quattro medici a fronte dei tredici previsti. Con il nuovo piano regionale, inoltre, l’ospedale rischia di perdere il Punto nascite e l’Emodinamica.
La solidarietà dei cittadini e le notti sotto zero
Quella tra lunedì 29 e martedì 30 è stata la quarta notte in tenda per Castrataro, che perlomeno ha potuto contare sulla vicinanza di tanti concittadini che passano a dargli sostegno, offrendogli anche cibo o bevande calde per affrontare le notti fredde, anche sotto gli zero gradi. «Le temperature sono rigide, ma la solidarietà dei cittadini mi dà la forza di andare avanti», spiega lui. Tra i numerosi messaggi ricevuti, uno porta la firma di un bambino: «Il tuo gesto è il mio futuro». E il sindaco di Isernia si chiede: «Come posso mollare davanti a cose del genere?».
