Il sondaggio: il Green Pass obbligatorio piace anche agli elettori di Salvini e Meloni

Più di due italiani su tre sono favorevoli alla certificazione Covid-19 per bar, ristoranti e trasporti. Intanto FdI è primo partito

Più di due italiani su tre sono favorevoli al Green Pass obbligatorio sul modello Macron anche in Italia. E tra questi, in maggioranza, anche gli elettori di Lega e Fratelli d’Italia. È il risultato di un sondaggio di Euromedia Research illustrato da Alessandra Ghisleri su La Stampa che incorona quello di Giorgia Meloni come il primo partito in Italia nelle preferenze del suo campione. Secondo la rilevazione il 68,4% degli italiani è favorevole a introdurre un pass sanitario obbligatorio per entrare in ristoranti, alberghi, cinema, treni e aerei. I contrari sono il 25,5% mentre non risponde il 6,1% del campione.


Due terzi degli italiani favorevoli al Green Pass obbligatorio

A sorpresa sono favorevoli alla certificazione verde Covid-19 obbligatoria anche in Italia persino gli elettori di Lega e FdI. I salviniani al 58,7%, i meloniani addirittura al 59,7%. Nel centrodestra i favorevoli sono al 67%, nel centrosinistra all’82,5%. Gli elettori del Partito Democratico dicono ok al certificato obbligatorio con una percentuale che sfiora il 93%. Per quanto riguarda i contrari, se dovesse entrare in vigore l’obbligo il 53,2% rinuncerebbe alle uscite e a frequentare i locali, l’11,2% si adeguerebbe effettuando test del tampone all’occorrenza e il 10,1% deciderebbe di vaccinarsi. Infine, le intenzioni di voto: oggi il 20,5% del campione di Euromedia Research darebbe la sua preferenza a FdI, che cresce dello 0,3% nei consensi totali. La Lega insegue con il 20,3% in calo dello 0,2%. Poi arriva il Partito Democratico con il 19,5% (-0,3%), il MoVimento 5 Stelle con il 14,3% (-0,2%) e Forza Italia con il 7,5% (-0,3%). Distaccati gli altri partiti: Azione di Carlo Calenda è al 3,8%, Italia Viva di Matteo Renzi al 2,5%, MdP-Articolo Uno all’1,8%. La quota di indecisi o astenuti è al 34,7%. L’indice di fiducia in Mario Draghi si attesta intorno al 60%.


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