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Né con i rom, né con CasaPound: Di Maio annuncia lo sfratto della sede occupata da Cpi

08 Aprile 2019 - 18:50 Redazione
«Cominciamo ad applicare la legge, tenendo sempre in considerazione eventuali condizioni di fragilità sociale e di famiglie in difficoltà, ovviamente. Superiamo i campi rom, subito. E sgomberiamo CasaPound, così come chiunque occupi in modo illegittimo un'abitazione o uno stabile già assegnato a chi ne ha realmente bisogno»

In un lungo post pubblicato su Facebook l'8 aprile, il vicepremier Luigi Di Maio interviene sulla questione dello sgomberodi CasaPounddall'immobile occupato in via Napoleone III, in pieno centro a Roma: «I fatti di questi giorni, che stanno coinvolgendo alcune periferie, evidenziano un chiaro problema di ordine pubblico. Il superamento dei campi rom è doveroso. Non perché siano rom o meno, ma perché è una questione di giustizia. La legge vale per tutti e vale anche per i rom. Questo dev'essere un messaggio molto chiaro. Ed è lo stesso messaggio che andrebbe inviato a chi, nella stessa forma, compie abusi occupando illegittimamente un edificio pubblico o privato. Credetemi, la legge a volte è così chiara che basta applicarla. E per me vale solo la legge».

https://www.facebook.com/RobertaDellaCasaM5S/videos/288860875340616/

Ma le proteste per l'assegnazione degli alloggi popolari divampano in tutta la capitale. «CasaPound non ci fa paura. Roma resta una città aperta e dei diritti. Non sarà mai la città dell'odio», scrive il sindaco Virginia Raggi, condividendo un video diRoberta Della Casa, Presidente IV Municipio: nel quartiere di Casal Bruciato è stata minacciata una famiglia rom che doveva entrare in un'abitazione popolare. A seguito delle proteste e del presidio del partito di estrema destra, le forze dell'ordine sono state costrette a scortare la famiglia per preservarne l'incolumità.«Dovremmo ricordare che la stessa CasaPound, che è qui sotto a lottare contro l'assegnazione di un appartamento a una famiglia rom, occupa un immobile per finalità politiche nel centro di Roma», afferma Della Casa.

Il vicepremier, sempre nel suo post,si sofferma sulla situazione della Capitale: «Ci sono dei campi rom che sono realtà vergognose? Vanno superati, come tra l’altro sta facendo Virginia Raggi, che proprio lo scorso anno ne ha chiuso uno! Nei campi ci sono famiglie che si dichiarano nulla tenenti e poi girano in auto lussuose? Gli mandiamo la Guardia di Finanza! Ci sono altri stabili occupati da chi non ne ha diritto? Vanno sgomberati anche quelli!».CasaPound occupa lo stabile in via Napoleone III dal 2003.

Il 24 ottobre 2018, la Guardia di Finanza e la Digos avevano tentato un blitz su mandato della Corte dei Conti per ispezionare l'edificio e constatare i danni erariali. «Se entrate sarà un bagno di sangue», avevano minacciato i militanti di CasaPounde i militari hanno interrotto così l'operazione. Qualche mese dopo, il 29 gennaio scorso,il consiglio comunale aveva approvato una mozione del Pd che impegnava il sindaco di Roma Virginia Raggi a«intervenire presso il Ministero degli Interni, il prefetto e il questore affinché sia predisposto lo sgombero immediato dell'edificio di Via Napoleone III, illegalmente occupato dall'associazione Casapound Italia». Insieme al Pd avevano votato la proposta i consiglieri del Movimento 5 Stelle.

https://www.facebook.com/522391027797448/posts/2194801307223070/

«Tempo fa, ad esempio, avevo sentito parlare di priorità o meno in merito allo sgombero dell'edificio occupato da CasaPound in pieno centro a Roma. Si era detto che non era prioritario sgomberarlo perché in ordine e pulito, non in condizioni fatiscenti. Scusate, quindi se io ho una casa e qualcuno me la occupa ma la tiene pulita devo starmene zitto? Ma stiamo scherzando?», scrive Di Maio.

E poi conclude: «Cominciamo ad applicare la legge, tenendo sempre in considerazione eventuali condizioni di fragilità sociale e di famiglie in difficoltà, ovviamente. Superiamo i campi rom, subito. E sgomberiamo CasaPound, così come chiunque occupi in modo illegittimo un'abitazione o uno stabile già assegnato a chi ne ha realmente bisogno».

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