«Game of Thrones», ultimo episodio: delusione is coming

Guardando l’ultima puntata di «Game of Thrones» una domanda potrebbe sorgere: non era meglio realizzare qualche episodio in più? Tutto si chiude in maniera sbrigativa e i colpi di scena riflettono ipotesi già dibattute tra i fan

L’ultima stagione della serie Tv Game of Thrones si chiude con un sesto episodio dalla trama sbrigativa, dove la fretta di chiudere tutte le linee narrative ha avuto ancora la meglio, come nella battaglia del terzo episodio, facendo sparire bruscamente la minaccia degli Estranei, risucchiati da un gigantesco buco narrativo. 


Sarebbe stato bello chiudere la stagione col quinto episodio, sviluppando tutti i conflitti successivi in una nuova stagione, ma sapevamo che ormai eravamo giunti alla fine, pazienza. Erano tanti gli spunti che potevano essere ampliati, a cominciare dal fatto che la vincitrice dell’assedio a Approdo del Re, Daenerys Targaryen, è impazzita definitivamente, facendo una «strage di civili», mentre il legittimo erede al trono, Jon Snow, avrebbe dovuto dividersi tra l’amore verso la zia-regina e le sorelle Sansa e Arya.


La fretta di chiudere

L’esigenza di chiudere tutto in una puntata sciupa la trama rendendo la storia poco credibile, roba che fa sembrare i draghi dei Targaryen plausibili quanto un comune chihuahua. 

L’interpretazione di Peter Dinklage nel ruolo di Tyrion Lannister è impeccabile, come sempre. Il suo dolore nel trovare il corpo del fratello Jaime tra le macerie assieme alla sorella Cersei, è uno dei pochi momenti dell’episodio davvero apprezzabili, se non altro perché ha un senso.

La fine del Trono di Spade

Daenerys chiude il cerchio, realizzando quel che avrebbe voluto fare suo padre, il Re Folle, radendo al suolo senza pietà la Capitale dei Sette Regni. L’indignazione di Tyrion è tale che getta la spilla da Primo cavaliere facendosi arrestare per tradimento. 

Verme Grigio ha perso Missandei l’unica donna che ha mai amato, decapitata all’inizio dell’assedio di Approdo del Re per ordine di Cersei. Abbandona così ogni scrupolo, tanto che all’inizio di questa puntata lo vediamo giustiziare sommariamente dei prigionieri.

Jon Snow all’apice del suo intontimento – che sembra accompagnarlo da quando è resuscitato – finalmente si sveglia e uccide la zia-regina finendo agli arresti anche lui. A questo punto abbiamo un salto temporale durante il quale l’esercito di Verme Grigio – ultimo fedelissimo di Daenerys – si trova a dover trattare coi Lord di Westeros, coalizzati nuovamente per chiedere il rilascio di Snow e trovare un nuovo sovrano.

Gran finale: tribuna elettorale nei Sette regni

Come si svolgeranno le trattative tra Verme Grigio e i Lord dei Sette Regni? Modera il dibattito il suo prigioniero, Tyrion, il quale decide di fatto come risolvere la complicata situazione creatasi. Durante il dibattito che nonostante tutto ha i toni di una commedia, la gag più bella è quella di Samwell Tarly che propone di instaurare una democrazia: «lasciamo decidere un po’ a tutti». 

Dopo una risatina generale Tyrion propone di eleggere nuovo sovrano l’ultimo erede maschio di casa Stark, Bran detto «Lo Spezzato». Da quel momento in poi i sovrani dei Sette Regni non si succederanno più per linea dinastica, ma sempre mediante l’elezione dei Lord. Sansa infine ottiene l’indipendenza del Nord.

Jon Snow, assassino di Daenerys, viene inviato di nuovo dai Guardiani della Notte, che per qualche ragione non meglio precisata sono ancora operativi nella Barriera, che non serve più perché i Bruti non sono più una minaccia e gli Estranei sono stati letteralmente polverizzati. 

Come la prenderà Verme Grigio? Lascerà andare Snow? In fondo ha solo ucciso la regina che lo ha reso un uomo libero. Dopo qualche secondo di ritrosia cede: non ci sono problemi. Anzi, già che c’è se ne torna nel Continente orientale assieme ai suoi Immacolati. Lui si vendicherebbe volentieri, ma ormai la puntata giunge al termine, non ha abbastanza tempo.

L’inverno è finito?

Per chi si stesse chiedendo che ne sarà delle stagioni (quelle climatiche) di Planetos, il cui ciclo anomalo è stato analizzato persino in uno «studio» scientifico, la comparsa nella scena finale oltre la Barriera di un germoglio tra la neve sembra suggerirci che ormai il lungo inverno sta finendo, come la pazienza di molti fan a cui non resta che attendere il prossimo libro di George R. R. Martin.

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