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Fico dedica il 2 giugno a «migranti e rom»: Salvini lo attacca, il M5s lo lascia da solo

02 Giugno 2019 - 14:57 Felice Florio
Sotto attacco da destra, il presidente della Camera non trova vero sostegno neanche da Di Maio

È bastato parlare di migranti e rom e dedicare anche a loro il 2 giugno per trasformare la Festa della Repubblica in un “tutti contro Roberto Fico”. Il presidente della Camera, terza carica dello Stato, ha voluto lanciare un messaggio di unità prima della parata a Roma, di certo in linea con il tema dell’«inclusione» scelto per le celebrazioni di quest’anno dal Quirinale. «Oggi è la festa di tutti quelli che si trovano sul nostro territorio, è dedicata ai migranti, ai rom, ai sinti, che sono qui ed hanno gli stessi diritti». Di lì, una pioggia di polemiche che ha catalizzato le dichiarazioni dei politici dei partiti di destra. A fronte poi del silenzio totale sia di esponenti di sinistra che grillini. Da Matteo Salvini a Giorgia Meloni, le accuse al politico del Movimento 5 Stelle sono state molto accese, benché Fico non abbia escluso dalla sua dedica e invitato a celebrare il 2 giugno in un clima sereno: «Non ci devono essere polemiche sterili e strumentali, oggi è la festa di tutti. Nel cielo sventola la bandiera della Repubblica, che significa libertà, democrazia e rispetto di tutte le persone». Sono state eclissate persino le critiche della vigilia al ministro Elisabetta Trenta per la gestione del ministero della Difesa.

Matteo Salvini

Il primo a rispondere a Fico è stato il ministro dell’Interno. «Io dedico invece la Festa della Repubblica all’Italia e agli Italiani», ha scritto sui social, pubblicando una foto del presidente della Camera. Alla fine della parata, Salvini ha ribadito che «Le parole di Fico mi fanno girare le scatole e sono un torto a chi ha sfilato oggi. C’è gente che rischia la vita per gli italiani. Di legalità ce ne è poca nei campi rom».

Giorgia Meloni

Anche la leader di Fratelli d’Italia non ha perso l’occasione per attaccare Fico, ma anche il governo Conte e tutto il M5S. «Dopo Conte che rinuncia ai fucili per finanziare borse di studio per la pace e Trenta che destina la parata del 2 giugno all’inclusione, Fico dedica la Festa della Repubblica italiana a “migranti e rom”. Il M5S al governo è un’offesa per lo Stato, le Forze armate e l’Italia intera!», ha twittato Meloni.

Francesco Lollobrigida

Sempre dal partito di Meloni, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera ha mandato letteralmente “a quel paese” la terza carica dello Stato. «Fico dedica la festa del 2 giugno “a migranti e rom”. Ma Vaffa….. all’uomo, non alla Istituzione che disonora con queste parole», ha scritto Lollobrigida. Al termine della parata ha spiegato così la sua dichiarazione: «È una provocazione nel giorno dedicato alla Patria e a chi la serve anche a costo della propria vita. Questo personaggio, al pari di altri grillini membri del governo, non pone limiti al peggio! L’Italia e gli italiani meritano rispetto».

Alessandra Mussolini

Non ce l’ha fatta a essere rieletta europarlamentare, ma non abbandona la scena politica. Il 2 giugno coglie l’assist per attaccare il Movimento 5 Stelle: «Il Presidente della Camera dei deputati Fico ha dedicato la Festa della Repubblica italiana – come fosse una canzone – anche a migranti e rom che della nostra Repubblica gliene frega meno di mezzo cacchio», ha twittato Mussolini.

Andrea Ruggieri

Il deputato di Forza Italia, nipote di Bruno Vespa, ha utilizzato il pretesto della polemica con Fico per lanciare la sua di dedica: «Anziché a migranti e rom cui il Presidente della Camera dedica la festa della Repubblica, dimenticando che oltre i diritti esistono anche i doveri, dedico la festa di oggi a tutti i volenterosi: quelli che ogni giorno inventano, realizzano, lavorano, e a quelli – troppi, ahimè – che vorrebbero farlo ma che attendono un’opportunità», ha detto Ruggieri.

La difesa di Fico

E mentre gli attacchi da destra contro Fico si moltiplicano, dal M5s e dai partiti di sinistra nessuno ha apertamente difeso il presidente della Camera. Men che meno il vicepremier grillino Luigi Di Maio, che su Facebook si è limitato a prendere le distanze dalle polemiche: «Anche il 2 Giugno si è trovato il modo di fare polemica, per di più davanti ai nostri soldati. È incredibile. Anziché scambiarsi attacchi e provocazioni ogni volta, la politica e le istituzioni devono fare per il Paese e per la sua gente, non parlare continuamente», ha scritto su Facebook. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha lasciato i Fori Imperiali a Roma ribadendo che «la Festa della Repubblica è la festa di tutti». Più una difesa del concetto dell’inclusione sociale che uno scudo al presidente della Camera.

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