La festa di fine Ramadan dedicata a Papa Francesco (per la prima volta)

«Per moltissimi musulmani il Santo Padre è un punto di riferimento», spiega il fondatore delle comunità arabe in Italia

Da oggi, 4 giugno, per tre giorni i fedeli musulmani festeggiano l’Eid Al Fitr: è la festa che segna la fine del mese sacro di Ramadan. E quest’anno, per la prima volta, alcune associazioni – tra queste anche Co-mai, che riunisce le Comunità del mondo arabo in Italia, Amsi, l’Associazione dei medici di origini straniere in Italia e la Cili, la Confederazione internazionale laica e interreligiosa – hanno dedicato la festa a Papa Francesco.


Foad Aodi è il presidente di Comai e Amsi. È lui a spiegare la scelta: «L’unica voce forte, chiara, contro ogni discriminazione è quella di Papa Francesco. E arriva dritta al cuore di tutti i musulmani del mondo», dice.


«Siamo a fianco del Papa per combattere le discriminazioni e in favore del dialogo tra le fedi», spiega il fondatore delle comunità arabe in Italia. Il Santo Padre, infatti, «per moltissimi musulmani in Italia è un punto di riferimento».

Tanto che sono arrivate «decine di adesioni da moschee e centri culturali alla mia iniziativa di dedicare questa festa al Papa. Più del 95% delle organizzazioni musulmane in Italia si è detta favorevole».

I messaggi di pace del Papa, dice Aodi, «arrivano sicuramente anche all’islam, facendo del bene. Dobbiamo schierarci con la Chiesa per la difesa dei cristiani e di tutti i credenti delle altre religioni. Siamo contro ogni muro di separazione. Secondo le nostre statistiche, le violenze contro gruppi religiosi sono aumentate del 30 % negli ultimi tre anni. Dobbiamo intervenire, non possiamo tiraci indietro».

In copertina un momento di preghieria nella moschea Centro Taibba di Via Chiavasso 12, Torino, 11 agosto 2010 durante il Ramadan. Ansa/Tonino Di Marco

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