Cosa ne è stato della ricostruzione di Notre-Dame? Il punto

Dopo il devastante incendio che il 15 aprile ha colpito la cattedrale, procedono i lavori di messa in sicurezza. Ma la politica arranca

A Parigi procedono i lavori di messa in sicurezza e di ricostruzione di Notre-Dame, dopo l’incendio che ha distrutto il tetto della navata centrale della cattedrale e ha causato il crollo della Fleche, la guglia centrale opera dell’architetto francese Viollet-Le-Duc. Tra gli operatori che si stanno occupando della messa in sicurezza dell’edificio, in particolare modo delle ghirimberghe, i frontoni triangolari ai lati della struttura, c’è anche un team di esperti italiani guidati dall’architetto fiorentino Carlo Blasi. Lo Studio Comes di Sesto Fiorentino si sta occupando della messa in sicurezza della stabilità delle strutture più antiche, che dovranno sopportare il peso dei ponteggi e del personale addetto ai lavori per la ricostruzione. Il team è composto, oltre che dall’architetto Biasi, dagli ingegneri Carolina Radaelli, Susanna Carfagni, Iuri Capone e dall’architetta Francesca Blasi


Notre-Dame: l’impasse della politica

Intanto in Francia, a livello politico e burocratico, i lavori sono bloccati a causa di uno scontro tra Camera e Senato. L’impasse è relativo al disegno di legge che permetterebbe al governo di velocizzare l’iter di ricostruzione della cattedrale, bypassando – secondo alcuni membri della Camera francese – le norme a tutela dell’urbanistica. Il disegno di legge, infatti, sarebbe stato redatto in modo troppo frettoloso e poco accurato, per riuscire a permettere al premier Macron di mantenere la promessa fatta ai francesi, e al mondo, dopo il disastro: «Ricostruire Notre-Dame entro cinque anni». 


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