Flat tax, Tria: «Nessuna lite con Salvini». Di Maio: «Per redditi entro 70mila euro»

Il ministro dell’Economia Tria smentisce le tensioni con il leader leghista

Via libera del vicepremier M5S Luigi Di Maio alla flat tax, misura chiave per il Carroccio, ma con un distinguo cioè «un tetto, perché se si devono abbassare le tasse, le dobbiamo abbassare per il ceto medio. Non si deve andare oltre i 60.000, massimo 70.000 euro l’anno» ha detto ai microfoni di Radio Anch’io. Il leader dei 5 Stelle conferma la linea in accordo con l’alleato Matteo Salvini, quindi, ma il ministro dell’economia Giovanni Tria, insiste sulla necessità di trovare coperture economiche adeguate alla riduzione delle tasse.


Dal Lussemburgo, dove si trova per la riunione dell’Eurogruppo, Tria ha detto di essere stato favorevole anche in passato alla tassa piatta «ma bisogna vedere come si fa». Un distinguo, che secondo alcuni retroscena apparsi sui quotidiani aveva portato il vicepremier leghista ad abbandonare il vertice “economico” a Palazzo Chigi.


Il leader della Lega ha poi detto di avere un appuntamento già preso al Viminale, al quale non poteva mancare. A smentire le tensioni tra i due ministri, è stato anche lo stesso Tria: «Si tratta di una notizia falsa, di colore, che io abbia litigato durante il vertice di governo, che Salvini sia uscito perché arrabbiato con me, siamo usciti insieme».

In un’intervista al Corriere della Sera Luigi Di Maio non sembra voler lasciare spazio ai dubbi del ministro dell’Economia sul finanziamento della manovra: «In questi giorni sto sentendo tante cose e non vorrei che qualcuno pensasse di fare la Flat tax aumentando l’Iva o dicendo di no alle detrazioni per le famiglie. Lo dico chiaramente: questo non lo permetterò. Sull’Iva c’è poco da discutere: non aumenta. L’avevo già promesso una volta e così è stato».

Di fronte alla possibile procedura d’infrazione aperta nei confronti dell’Italia Di Maio sembra essere pronto all’ennesimo braccio di ferro: «L’Ue ha sbagliato in passato, soprattutto con le politiche d’austerità, adesso serve un cambio di marcia. Nessuno si metta in testa di tagliare i servizi agli italiani perché noi questo non lo permetteremo – e ancora – non è possibile che a chinare la testa debbano sempre essere gli italiani».

Leggi anche: