«Chi controlla i dati, controlla il futuro». Il video falso di Mark Zuckerberg: perché lo ha lasciato online

Circola sul social media (di proprietà di Facebook) un video falso del fondatore. Ma per il momento la sua compagnia non lo ha rimosso

Il volto è quello di Mark Zuckerberg, la maglietta plausibilmente sua, lo sfondo quello degli uffici di Facebook. La voce lascia qualche perplessità, ma nel complesso il video falso del fondatore di Facebook postato dall’artista Bill Posters su Instagram tende al verosimile.


Il che rende il messaggio ancora più spiazzante: «Immaginatevi questo per un secondo. Un uomo, con in mano i dati rubati a milioni di persone, tutti i loro segreti, le loro vite, il loro futuro – sono le parole che emergono dalla bocca di Zuckerberg. «Lo devo tutto a Spectre. Spectre mi ha insegnato che chi controlla i dati, controlla il futuro»


Il video risale al 2017, quando il fondatore e CEO di Facebook dichiarò, in un’intervista alla rete televisiva CBS News, che la sua società avrebbe condiviso con il Congresso americano le pubblicità comprate sulla propria piattaforma da agenti russi intenzionati a condizionare le elezioni americane del 2016. Ma la voce e il messaggio non sono suoi.

Si tratta di una provocazione di due artisti – Bill Posters e Daniel Howe – realizzata con la società pubblicitaria Canny che avrebbe come scopo quello di mettere in evidenza le debolezze e i limiti del sistema di monitoraggio di contenuti (quindi anche le fake news) da parte di Facebook, nonostante le rassicurazioni ufficiali.

Infatti il video continua ad essere visualizzabile su Instagram, di proprietà di Facebook, nonostante si tratti di un deep fake, ovvero di un tipo di contenuto falso sviluppato usando l’intelligenza artificiale. I portavoci di Instagram fanno sapere che il video è attualmente in via di revisione secondo le normali procedure. Nel frattempo però gli avvocati del canale d’informazione CBS News hanno chiesto a Facebook di rimuovere il video che riporta, in basso, il logo della rete televisiva. E intanto il video gira anche su YouTube.

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