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Maturità 2019, iniziano gli orali: come funziona il meccanismo delle tre buste

23 Giugno 2019 - 20:50 OPEN
Addio tesina, benvenute buste chiuse. A dare il via al colloquio sarà uno spunto estratto a sorte dagli studenti

Arriva lo scoglio più grande per le 26.188 classi impegnate nell’esame di maturità: la prova orale. Anche per quanto riguarda quest’ultima verifica, il 2019 ha portato delle novità che fanno arrivare gli studenti con quel pizzico di paura in più al grande giorno.

La novità più evidente è senza dubbio l’abbandono definitivo della celeberrima tesina. A differenza degli scorsi anni, le tematiche che daranno inizio al colloquio non saranno decise né dai PowerPoint dei candidati, né dalla commissione in sede d’esame: saranno estratte a sorte da alcune buste preparate ad hoc dai docenti di ciascuna classe.

Oltre al sorteggio degli argomenti, gli studenti saranno chiamati anche a esporre una relazione riguardante l’esperienza di alternanza scuola-lavoro portata avanti durante l’anno, disciplinata dalla legge Buona Scuola del Governo Renzi (107/2015). Materia di esame sarà anche Educazione civica, che prevederà domande sui grandi temi di Cittadinanza e Costituzione.

In cosa consiste il metodo delle buste

Facendo riferimento alle Indicazioni nazionali per i licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali, i docenti preparano un numero di buste che dovrà per legge superare di due unità il numero degli studenti di ogni classe. Ogni studente, poi, si troverà a poter scegliere tra tre buste chiuse quella che decreterà l’inizio del suo esame.

È importante che i professori, nella scelta dei contenuti da estrarre, si attengano al programma svolto durante l’anno. Gli argomenti saranno scelti tra le tematiche che gli insegnanti avranno già verbalizzato in un documento inviato al Ministero il 15 maggio. Si tratta di una lettera che attesta con precisione qual è il margine argomentativo entro il quale verranno formulate le proposte per il colloquio.

Come si legge nell’Ordinanza Ministeriale dell’11 marzo, la nuova strategia serve a trovare «solo spunto di avvio del colloquio, che si sviluppa in una più ampia e distesa trattazione di carattere pluridisciplinare che possa esplicitare al meglio il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale dello studente».

Cosa conterranno le buste

Il Ministero è stato chiaro: non dovranno contenere domande dirette o riferimenti troppo precisi ad argomenti o materie. Tra le opzioni, ci potranno invece essere:

  • Testi da analizzare, in prosa o poesia, in italiano o in lingua straniera;
  • Documenti come grafici, opere d’arte, tabelle, o spunti di altro tipo;
  • Esperienze e progetti;
  • Problemi.

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