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Di Stefano: «Salvini, un Higuain fuori forma». Il vicepremier risponde in romano: «Omo de panza…»

08 Luglio 2019 - 11:16 Redazione
Per il sottosegretario al ministero degli Esteri Manlio Di Stefano Salvini si sente «Maradona, ma gioca come un Higuain fuori forma»

Se nell’articolo del Blog delle Stelle l’attacco al ministro dell’Interno era velato, il post del sottosegretario al ministero degli Esteri Manlio Di Stefano è piuttosto esplicito e chiarisce ogni dubbio: il Movimento 5 Stelle è furioso con Matteo Salvini. Salvini si sente «Maradona, ma gioca come un Higuain fuori forma», ha detto Di Stefano. «Ignorante», avevano replicato fonti della Lega.

Ora è arrivata anche la risposta di Matteo Salvini: «Di Stefano? Si occupi di Esteri, possibilmente senza gironzolare per il Venezuela». E ha aggiunto: «Se mi attacca per la mia forma fisica gli rispondo ‘omo de panza omo de sostanza’». Per poi proseguire con il paragone calcistico: «Da milanista Maradona lo rispetto, ma se uno volesse attaccarmi dovrebbe dirmi ‘si sente come Van Basten o come Baresi?».

Lo scontro M5S – Lega

A far infuriare i grillini è l’accusa di Matteo Salvini di averlo lasciato solo nella gestione della questione dell’immigrazione e il conseguente attacco alla ministra della difesa Trenta (M5S): «Devono bloccare le navi che vogliono portare clandestini in Italia e non aiutarle nel trasporto».

Dichiarazioni che hanno provocato la reazione dei Cinque stelle. Prima il Movimento ha pubblicato un emblematico articolo sul Blog dove però i bersagli ufficiali sono giornali e ong, anche se non mancano le frecciatine a Salvini: «Che senso ha rilasciare interviste o andare in Tv se poi queste navi tornano in mare per provocare nuovamente il nostro Paese? Servono fatti, non parole». Poi Manlio Di Stefano è tornato sulla questione in un post su Facebook dove ha attaccato duramente il Viminale arrivando a dire che Salvini si sente «Maradona, ma gioca come un Higuain fuori forma».

La Lega affida la replica all’agenzia di stampa Agi: «Di Stefano è ignorante, si trasferisca in Venezuela e lasci perdere l’Italia, che è un Paese serio. P.S. Gli sbarchi sonno calati dell’85%, ignorante!», dicono fonti del Carroccio.

L’articolo sul Blog delle Stelle

«I riflettori accesi sono quelli sbagliati». Inizia così l’emblematico articolo pubblicato sul Blog delle Stelle dal titolo Il Truman Show dei migranti, in cui vengono presi di mira giornali, giornalisti, Ong e sembrerebbe anche Matteo Salvini.

L’attacco ufficiale è contro i giornali come Der Spiegel che, secondo i 5 Stelle, «invece di parlare delle centinaia di migranti che continuano ad arrivare sulle nostre coste con i barchini fantasma reggono il gioco delle Ong, sul palcoscenico di un grande ‘Truman Show’ dell’ipocrisia ai danni dei cittadini italiani, delle leggi italiane e delle nostre forze dell’Ordine».

«Siamo alla più trash delle fiction», dicono i Cinque Stelle che non risparmiano nemmeno le Ong e la capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete: «una “showgirl” che viola le nostre leggi rischiando di uccidere anche i nostri militari». Una definizione che riecheggia le parole di Matteo Salvini, il primo a parlare di «tentato omicidio» in merito al presunto speronamento della capitana di una motovedetta della guardia di Finanza.

Il «vero il problema» – che il Movimento vuole sottoporre all’attenzione degli italiani – è che «mentre tutti parlano delle Ong, sul nostro territorio arrivano decine e decine di piccole imbarcazioni indisturbate. Anche ieri, mentre tutti discutevano di 54 migranti sulla Mediterranea, poco prima nella notte, a Lampedusa, ne erano sbarcati 70». Tra questi “tutti” sembrerebbe esserci anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Che senso ha rilasciare interviste o andare in Tv se poi queste navi tornano in mare per provocare nuovamente il nostro Paese? Servono fatti, non parole».

Un articolo, questo pubblicato sul Blog, con cui sembrerebbe che il Movimento voglia inserirsi nella questione migranti, monopolizzata al momento proprio da Matteo Salvini che si è lamentato di essere stato lasciato solo nella gestione dell’intera faccenda. Salvini ha attaccato anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria e la ministra delle Difesa Elisabetta Trenta (M5S). Attacco a cui la ministra ha replicato dicendo che la Difesa aveva offerto supporto al Viminale per la gestione del veliero Alex, ma in risposta aveva ricevuto un rifiuto: «Basta attacchi ai militari, esigiamo rispetto».

Il Movimento ribadisce la proposta di sequestrare le navi delle Ong che violano le leggi italiane: «Se forzi le leggi dello Stato, ti confischiamo l’imbarcazione. Una, due, tre volte, fin quando non hai più risorse per comprarne altre».

Il post di Manlio di Stefano

Il post di Di Stefano ricalca più o meno i concetti espressi nell’articolo: troppa attenzione alle Ong, poca sugli sbarchi fantasma. Ma non mancano attacchi piuttosto pesanti al titolare del Viminale: «Ci si aspetterebbe dai colleghi di governo, soprattutto, un po’ di rispetto. E invece per qualcuno l’orgoglio sembra essere più forte di qualsiasi altra cosa. Più forte della verità stessa».

Poi di Stefano passa in rassegna tutte le decisioni, secondo lui, fallimentari di Salvini sulla questione migranti: chiudere la missione Sophia, niente navi della marina militare nei pressi delle coste libiche. «Il risultato quale è stato? Gli sbarchi sono aumentati e stanno aumentando». Il sottosegretario ribadisce che nella gestione della nave Alex è stato il Viminale a rifiutare un aiuto da parte della Difesa e attacca direttamente Salvini: «Vedete, il problema è sempre lo stesso: se vuoi fare tutto da solo e non passi mai la palla, se tieni lo sguardo fisso a terra senza accorgerti mai dei tuoi compagni, in porta non ci arrivi mai. Se ti senti Maradona e poi giochi come un Higuain fuori forma è un serio problema, perché di mezzo c’è il Paese. Non si può dire che è sempre colpa degli altri».

Poi torna a ripetere la frase contenuta nell’articolo del blog: «La sicurezza delle nostre coste non è uno scherzo. Non sono le interviste o le comparsate in Tv a risolvere l’emergenza. Serve giocare da squadra, serve fare le cose».

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