Migranti, la ministra Trenta sui porti chiusi: «Salvini non me l’ha mai chiesto»

Il premier Conte: «vertice proficuo»

Il blocco dei porti da parte delle navi della Marina per frenare l’immigrazione? «Ma guardate, io questa cosa l’ho letta dai giornali perché il ministro Salvini non me l’ha chiesta». Così la ministra della Difesa Elisabetta Trenta, lasciando il vertice a Palazzo Chigi sull’immigrazione.


A chi le domanda se quella di Salvini fosse una provocazione per finire sui giornali, risponde «a volte le parole vengono fraintese», la Marina Militare «continuerà a fare quel che ha sempre fatto», agendo «nell’ambito delle 24 miglia marittime in concorso con la Gdf o la Guardia costiera».


La ministra della Difesa Trenta rimarca anche come una nave della Marina Militare schierata a difesa dei porti «creerebbe problemi». A chi le domanda se sulla Marina comandi lei o il responsabile del Viminale, risponde invece che «la Marina risponde al ministro di riferimento», dunque alla Difesa. La ministra Trenta ha poi sottolineato che «il problema delle migrazioni va gestito insieme e il Paese dovrebbe andare tutto nella stessa direzione, senza farne un tema politico».

Conte: «Incontro proficuo»

Della stessa idea è il premier Giuseppe Conte, che ha definito il vertice «proficuo», malgrado sia durato poco meno di un’ora. Oltre al premier, alla ministra Trenta e al ministro dell’Interno Matteo Salvini, intorno al tavolo si sono trovati a discutere i ministri degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e Luigi Carbone, capo di gabinetto del ministero dell’Economia. Il premier Conte ha unicamente puntualizzato che sono stati rivisti «i dati sui flussi e gli elementi di contrasto al traffico illegale». 

Salvini: «Controlli preventivi sulle navi che prestano soccorso»

A fornire i dati sui flussi migratori è stato invece il vicepremier Matteo Salvini. «È andata bene – spiega Salvini – nel senso che ho portato al tavolo un numero di morti e dispersi più che dimezzato rispetto all’anno scorso e parlano di una riduzione di partenze e di sbarchi. I numeri, a oggi, dicono che siamo a 3.126 tutto compreso, da est, da ovest».

Il leader del Carroccio ha aggiunto che «in base al decreto sicurezza bis ci saranno multe più alte, mentre verranno predisposti «più uomini e più mezzi in Libia». Salvini ha poi precisato che, dal canto suo, sarebbe sufficiente che «le navi della forze armate difendano i confini, via terra, via mare, via aereo», ribadendo la linea per cui «in Italia entra chi ha il permesso di entrare».

Il vicepremier Salvini ha poi annunciato che verranno predisposti «preventivi controlli della Marina militare sulle navi di presunto soccorso, per verificare se abbiano tutti i requisiti». E sul tema degli sbarchi fantasma il vicepremier leghista precisa: «Non esistono sbarchi fantasma, tutti vengono beccati e controllati. Certo è più difficile intercettare i barchini dei barconi».

«La metà delle partenze si verifica dalla Tunisia e dall’Algeria – spiega Salvini – e il presidente del Consiglio si è fatto carico di sollecitare gli amici tunisini (dove non c’è guerra) a verificare, bloccare e arginare queste partenze. Se la Tunisia farà il suo, il problema dei barchini e dei presunti fantasmi è sostanzialmente risolto», ha chiosato infine Salvini. 

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