Fondi russi alla Lega, i tre dubbi su Salvini: cosa non torna su Savoini e il viaggio a Mosca del vicepremier

«Cosa sa Salvini dell’incontro al Metropol del 18 ottobre scorso?». Così il giornalista dietro allo scoop torna su Twitter a parlare della vicenda

BuzzFeed rilancia i sospetti sui finanziamenti russi alla Lega con tre domande a Matteo Salvini, mentre il Pd chiede di sentire in audizione il leader della Lega, il suo consigliere Gianluca Savoini, gli ambasciatori russi in Italia e quello italiano in Russia e annuncia che presenterà una proposta di legge per istituire una commissione d’inchiesta per fare chiarezza sui finanziamenti alla Lega. Commissione d’inchiesta cui è favorevole anche il M5S, ma a condizione che riguardi «tutti i partiti, le associazioni e le fondazioni ad esso collegate».


I dubbi su Salvini

Su Twitter Alberto Nardelli, il giornalista dietro allo scoop del sito americano, rilancia sulla vicenda: «La questione non è se la Lega abbia ricevuto soldi dalla Russia, perché «come abbiamo scritto non sappiamo se l’accordo sia stato attuato, il punto è che il vice premier dovrebbe rispondere a tre domande».


La prima: «Qual è il suo rapporto con Savoini? Perché un uomo che non ha alcun ruolo ufficiale nel governo va in viaggio ufficiale a Mosca con il ministro, siede agli incontri con i ministri russi e partecipa alla cena con il presidente Vladimir Putin. In quale ruolo fa tutto questo?».

La seconda: «Cosa sa Salvini dell’incontro al Metropol del 18 ottobre scorso? Era al corrente del negoziato e dell’accordo proposto per finanziare il suo partito e la campagna elettorale? Conosce gli altri italiani che erano all’incontro?”.

Infine, la terza: «Cosa ha fatto Salvini la sera del 17 ottobre a Mosca dopo essere intervenuto alla conferenza al Lotte Hotel? Perché i funzionari russi che avrebbe incontrato quella sera sono gli stessi citati il giorno successivo durante l’incontro al Metropol Hotel?».

Le richieste del Pd

Intanto, la Procura di Milano ha aperto un’indagine e ha iscritto Savoini nel registro degli indagati. Mentre alla Camera e Senato i capigruppo del Pd, Graziano Delrio e Andrea Marcucci, chiedono di istituire una commissione d’inchiesta che faccia chiarezza, in particolare, presunte sovvenzioni ottenute da Paesi stranieri.

«Il Parlamento e il Paese – si legge in una nota congiunta – devono sapere se ci sono potenze straniere che finanziano partiti italiani perché ne garantiscano i propri interessi economici e geopolitici, se c’è qualche leader politico italiano pronto a svendere il nostro Paese e a manipolare la libera volontà degli elettori perché a libro paga di Stati stranieri».

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