Istat, l’Italia è ancora penultima in Europa per numero di laureati

Aumenta il vantaggio occupazionale dei laureati rispetto ai diplomati. Le donne studiano di più, ma il tasso di occupazione resta inferiore rispetto alla controparte maschile. L’abbandono scolastico è maggiore tra i giovani stranieri

Buone notizie per i livelli d’istruzione in Italia, ma restano ancora ampi i margini di miglioramento. Secondo i recenti dati Istat i livelli di istruzione della popolazione sono in aumento, ma i ritorni occupazionali restano ancora inferiori alla media europea. A pesare su questo dato è il basso numero di 25-64enni con un titolo di studio terziario. 


Nel report «Livelli di istruzione e ritorni occupazionali» si rileva come tra il 2014 e il 2018 sia aumentata la percentuale di laureati occupati (78,4%), mentre solo il 69,5% della popolazione in possesso di diploma risulti lavorativamente attiva. Se il tasso di occupazione dei 18-24enni che abbandonano precocemente gli studi è del 33,6%, la percentuale sale al 69,5% dei diplomati e raggiunge il 78,4% per i 30-34enni laureati. 


Donne più istruite, ma meno occupate

Le donne, in Italia come in Spagna, studiano di più e raggiungono risultati migliori rispetto alla controparte maschile: il 63,8% delle donne di età compresa tra i 25 e 64 anni è in possesso almeno del diploma, contro il 59,7% degli uomini. In un’ottica più generale, il 75,9% dei 25-34enni è in possesso almeno del diploma di scuola secondaria superiore, contro il 47,9% dei 60-64enni. 

«La quota di popolazione di 25-64 anni con almeno un titolo di studio secondario superiore è il principale indicatore per valutare il livello di istruzione formale conseguito in un Paese – si legge nel rapporto dell’Istituto nazionale di statistica – Il diploma è infatti considerato il livello minimo indispensabile per acquisire le competenze di base richieste nella società attuale e, ragionevolmente, anche nella futura». 

Il divario tra Nord e Sud Italia

Nelle rilevazioni dell’Istat si riconferma il divario tra Nord e Sud Italia. Nel Mezzogiorno solo poco più di un adulto su due ha conseguito almeno il diploma di scuola superiore, mentre nel Settentrione l’abbandono scolastico si è ridotto, facendo crescere  il numero di persone in possesso di diploma o di laurea, nel Sud Italia la crescita è minore. 

I dati sull’abbandono scolastico

L’abbandono scolastico è più marcato tra i giovani stranieri (37,6% contro 12,3% degli italiani), e la percentuale si accentua anche tra Nord e Sud Italia. Prima del completamento del sistema secondario superiore, l’abbandono scolastico si attesta al raggiunge il 18,8% nel Mezzogiorno, e scende al 12,2% nel Nord, mentre registra il minimo nazionale nel Centro Italia (10,7%). 

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