Femminicidi: 120 casi in un anno, 48 mila stupri in dieci anni. Le donne chiedono più aiuto

Le vittime sono anche i loro bambini: l’84% era presente al momento dell’uccisione o del ferimento dei genitori

Sono 120 i femminicidi avvenuti in Italia tra il 1 agosto 2017 e il 31 luglio 2018, secondo i dati del Censis. Nel 2019 il trend sembrava diminuire e, invece, tra giugno e luglio si sono registrati nuovi casi di cronaca. Numeri alla mano, delle 120, ben 92 sono state uccise dal partner, dall’ex o da un altro familiare. Nell’ultimo decennio sono stati 48.377 i reati di violenza sessuale (è probabile che ce ne siamo molti altri che, però, non vengono denunciati) e in oltre il 90% dei casi la vittima era una donna. Analizzando i primi otto mesi del 2018, sono state quasi 3 mila le violenze sessuali denunciate, 10 mila le denunce per maltrattamenti in famiglia e quasi 9 mila quelle per percosse. Sempre 9 mila sono invece le denunce per stalking. In 15 anni, solo nel nostro Paese, sono 2 mila gli orfani di femminicidi, tra i 5 e i 14 anni.


In molti casi hanno persino assistito all’omicidio. Secondo il progetto Switch off, l’84% dei ragazzini era presente al momento dell’uccisione o del ferimento dei genitori: di questi il 57% non ha ricevuto alcun tipo di sostegno psicologico. Intanto – ed è questo il dato positivo – aumentano le donne che si rivolgono ai centri e ai servizi antiviolenza. Nel 2017 sono state in 54mila a rivolgersi a una delle 338 strutture presenti sul territorio nazionale, secondo un’indagine Istat-Cnr-Irpps. Guardando alle macroaree, il primato spetta al Centro dove un numero elevato di donne si è recato nelle strutture, seguito dal Nord che finisce per doppiare il Sud. Sono 8.711, infine, le donne straniere che hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza.


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