Fico sfida Salvini sull’autonomia: «Troppi no dal M5S? Il discorso non sta in piedi»

Il presidente della Camera ha sottolineato la centralità del parlamento anche a proposito dell’informativa sul Russiagate padano: «Finora non ha ancora ricevuto risposta dal Viminale»

Nelle settimana più calda per misurare la tenuta del governo, il presidente della Camera Roberto Fico risponde al leader della Lega (senza mai citarlo): «Ogni tanto sento dichiarazioni del tipo ci sono troppi no da parte del movimento. È un discorso che non sta né in cielo né in terra». Dall’inizio del governo Conte, i due esponenti non si sono mai risparmiati critiche.


In visita a Napoli, Fico è tornato su uno dei temi cari al Carroccio: l’autonomia differenziata. Dopo le lettere inviate da Conte e dai governatori leghisti, il presidente della Camera è intervenuto per ribadire la centralità del parlamento. «L’autonomia regionale non deve dividere il Paese, non deve lasciare il Sud nella condizione economica in cui si trova ma deve essere un’autonomia che dà qualche potere in più alle Regioni. L’Italia è unita, una e indivisibile e bisogna lavorare e coordinarsi insieme. Qualsiasi sia l’intesa, passerà in parlamento».


In realtà una volta che le Regioni e il governo sigleranno le intese sull’autonomia regionale, i testi passeranno al parlamento: ancora non è chiaro se avrà però un vero potere di modifica o se questo passaggio si tradurrà in qualcosa di simile a una ratifica. E della centralità del parlamento il presidente della Camera ha parlato anche a proposito della presunta trattativa per far arrivare fondi russi alla Lega su cui sta indagando la procura di Milano.

«Ho inoltrato una richiesta di informativa di una parte delle opposizioni al ministro Fraccaro. Finora ho solo ricevuto una risposta ufficiale dal ministro che dice che non ha ancora ricevuto risposta dal Viminale», ha detto Fico a proposito della possibile informativa di Matteo Salvini a Montecitorio. Richiesta finora declinata dal segretario leghista.

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