Carabiniere ucciso, «Era in servizio, ma aveva dimenticato la pistola»

«Anche noi siamo rimasti stupiti». Mario Cerciello Rega non aveva con sè la pistola di ordinanza, pur essendo in servizio. «L’abbiamo trovata nel suo armadietto in caserma», dice il generale Francesco Gargaro, comandante provinciale dei carabinieri.


Il comandante ha svelato questo dettaglio su cui in molti si interrogavano nel corso di una lunga e partecipata conferenza stampa, oggi a Roma, per fare il punto sullo stato delle indagini sull’omicidio del vicebrigadiere ucciso a coltellate nella notte tra il 25 e il 26 luglio a piazza Cavour.


Gargaro racconta la dinamica di quella notte. «Perché? Lo sa solo lui. L’unica cosa che sappiamo è che aveva con sé le manette ma non la pistola. Quindi pensiamo a una dimenticanza», dice Gargaro. «Questo non toglie comunque il fatto che non aveva e non avevano la possibilità di reagire».

Anche con la pistola, insomma – che invece il suo collega Varriale aveva regolarmente – i due non avrebbero avuto modo di reagire. «Non immaginavano di trovarsi di fronte una persona con un coltello di 18 centimetri. Né si aspettavano di essere aggrediti nel momento in cui si identificavano come carabinieri».

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