La nave della Guardia Costiera ancora bloccata con i migranti a bordo: un solo bagno per 116 persone

Più di 100 migranti sono bloccati in mare per lo stop del Viminale. L’intervento del garante Palma: « È mio compito intervenire a garanzia dei diritti fondamentali delle persone»

La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per accertare le condizioni igienico-sanitarie dei migranti a bordo del pattugliatore Gregoretti, la nave della Guardia Costiera ormeggiata ormai da cinque giorni davanti al porto di Augusta, in Sicilia, in attesa di un’autorizzazione allo sbarco. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha detto che l’ok arriverà solo quando l’Europa si metterà a disposizione per la redistribuzione.


«Attualmente – ha spiegato il procuratore di Siracusa Fabio Scavone – vi sono quindi 116 persone a bordo che ad esempio utilizzano un solo bagno. Alcuni lamentano dei fastidi fisici. Dobbiamo accertarne l’entità». A bordo, oltre a tre medici, sono saliti anche i carabinieri dei Nas.


L’intervento del Garante dei detenuti

A richiedere l’ispezione è stato il Garante nazionale delle persone private della libertà, Mauro Palma, che, superato il quinto giorno di permanenza forzata dei migranti a bordo della nave, ha chiesto in una lettera al comandante della Gregoretti di informarlo «urgentemente» sulle loro condizioni e sulle circostanze dello sbarco negato.

Nella lettera, Palma ha ricordato che è suo «compito e obbligo intervenire a garanzia dei diritti fondamentali delle persone che si trovano a essere sottoposte a una misura di privazione di fatto della libertà, senza un ordine formale di un’autorità, ricorribile davanti a un giudice».

La battuta di Seehofer

«Matteo, che senso ha mettere sempre in atto la stessa procedura se finisce sempre che i migranti scendono a terra?» ha detto il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer, rispondendo a una domanda sulla nave Gregoretti. «Voglio evitare – spiega Seehofer – che si ripeta ogni volta lo stesso schema, con una nave con i migranti che aspetta 8 o 14 giorni davanti alle coste italiane e il ministro dell’Interno italiano che non vuole che scendano a terra. Ma finisce sempre che scendono comunque a terra, vuoi perché i migranti collassano, si ammalano o ci sono donne incinta».

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Foto: profilo Twitter di Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana