Gli incendi in Siberia e la fusione dei ghiacci condizioneranno sempre più le nostre vite

Ghiacci polari e incendi attorno al circolo polare artico sono sempre più vicini alle nostre vite

Sempre più studi scientifici confermano l’impatto del riscaldamento globale sui cambiamenti climatici. Le conseguenze si fanno sempre più tangibili, le vediamo tutt’oggi in atto.


Pensiamo solo agli incendi in Siberia e alla fusione dei ghiacci della calotta glaciale in Groenlandia. Stando all’ultimo rapporto Ipcc dell’Onu le cose non andranno meglio senza un sostanziale cambiamento da parte di tutti.


Incendi attorno al circolo polare artico

Ciò che accade nel circolo polare artico non è separato dagli incendi siberiani. È dall’inizio dell’estate che tutte le regioni in questa zona sono interessate dagli incendi. In Siberia, Groenlandia, Alaska e Canada l’ondata di calore ha portato a incendi i cui fumi erano visibili dallo spazio.

Le temperature aumentano a un ritmo più alto della media. Questo andamento è stato monitorato per un lungo periodo di tempo, con misurazioni la cui validità è stata confermata da ulteriori verifiche, come riportato anche dal Goddard institute for space science studies (Giss) della Nasa.

Il meccanismo viene scatenato in buona parte dalla torba sotto al terreno, che normalmente dovrebbe essere intrisa d’acqua. Il problema sta anche nel vero e proprio «circolo vizioso» che si va a creare, visto che la torba è anche ricca di carbone, quindi bruciando immette grandi quantità di CO2, e questo aggrava ulteriormente la situazione a livello di emissioni in atmosfera. 

Il problema non riguarderà solo il circolo polare artico e le regioni attorno. Stando alle ultime proiezioni, nel 2050 città come Torino e Milano potrebbero raggiungere temperature paragonabili a quelle che si registrano nelle metropoli del Texas.

Flickr/Incendi nella Siberia orientale.

Il nostro termometro a cielo aperto

Le calotte glaciali in Groenlandia e nel Polo Sud sono un “termometro a cielo aperto”. La fusione dei ghiacci ci interessa tantissimo: si tratta di ghiaccio proveniente dalla Terra ferma, che si traduce un graduale e sempre più veloce innalzamento dei mari e degli oceani.

In questo caso è sempre bene precisare che la banchisa, ovvero il ghiaccio marino, è una questione a parte, che non può interessare un cambiamento nel livello delle acque, cosa che se non compresa potrebbe dare involontariamente spalla al negazionismo del riscaldamento globale.

NASA-JPL/Ghiacci in Antartide.

Quali saranno le conseguenze sociali

Questi cambiamenti ci toccano e ci toccheranno sempre più. Alcuni studi si sono concentrati per esempio sulle conseguenze che i cambiamenti climatici avranno sulle diseguaglianze tra paesi ricchi e poveri.

Se invece si analizza il problema dal punto di vista delle soluzioni che si potrebbero mettere in campo, entriamo in una bolgia fatta di numerose resistenze, tanto che si arriva persino a criticare gli sforzi tecnologici volti a diffondere sempre più l’uso di mezzi di trasporto elettrici, come abbiamo visto affrontando la questione dei monopattini elettrici.

Pensare a come ridurre le nostre emissioni significa anche ripensare le nostre abitudini e il modo in cui sono strutturate oggi le filiere, dalla produzione al negozio. Significa anche rivedere il modo in cui oggi sfruttiamo la Terra, disboscando e producendo cibo.

NASA-GISS/Temperature Trend.

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