Trump e le teorie del complotto: Epstein sapeva cose su Clinton e ora è morto

Altra speculazione del presidente USA: aveva già accennato a legami tra il padre del democratico Ted Cruz e l’omicidio di JFK

Il presidente americano Donald Trump ha evocato la presenza di un complotto dietro la morte del miliardario Jeffrey Epstein, accusato di abusi sessuali su minori. Il finanziere vicino a Trump e a Bill Clinton, che pare fosse a conoscenza di importanti segreti su molti pezzi grossi americani, si è suicidato nella sua cella il 10 agosto. Come denunciato dal New York Times che ha citato una fonte anonima dell’amministrazione penitenziaria, nonostante Epstein avesse già tentato il suicidio a fine luglio, non era sotto sorveglianza ed è stato lasciato solo per molte ore di fila. Il 10 agosto, invece di diffondere un comunicato ufficiale, Trump ha ritwittato il messaggio di Terrence Williams, che affermava «Morto di suicidio sotto un regime di sorveglianza 24/7? Giusto! Come può essere successo? Jeffery Epstein aveva informazioni su Bill Clinton e ora è morto».


Trump ha quindi indirettamente accusato Clinton di essere riuscito a penetrare nel sistema giuridico e carcerario del Paese di cui lui è a capo. Pochi minuti prima, il Presidente americano aveva ritwittato una notizia data da BNL News: «BREAKING: Nuovi documenti mostrano che Democratici di spicco, tra cui Bill Clinton, hanno fatto viaggi privati nell'”isola della pedofilia” di Epstein».


Ancora una volta, Trump si è quindi prestato a diffondere teorie del complotto, ipotesi non comprovate che accusano i suoi oppositori politici. Non c’è infatti nessuna prova che i Clinton siano coinvolti nella morte di Epstein. In precedenza, il Presidente USA aveva già accennato a legami tra il padre del democratico Ted Cruz e l’omicidio di JFK e aveva accusato l’ex presidente Barack Obama di non essere nato in America.

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