I dubbi del M5S sulla tempistica tra crisi di governo e caso Siri

Dopo lo strappo di Matteo Salvini e il Parlamento occupato a calendarizzare le tappe della fine del governo Conte, si è fermato l’iter per l’autorizzazione al sequestro dei pc di Siri

Nel pieno della crisi di governo aperta da Matteo Salvini, ma non ancora ufficializzata in attesa del 20 agosto quando il premier Conte parlerà al Senato, continuano le bordate fra 5 Stelle e Lega. E ora il Movimento guidato da Luigi Di Maio va all’attacco anche sul caso Siri.


L’affondo arriva dal Blog delle Stelle, organo ufficiale del M5S: «C’è una coincidenza che spiazza: Salvini ha staccato la spina all’esecutivo Conte proprio mentre il Senato si trovava impegnato ad autorizzare il sequestro del computer di Siri. Senza quell’autorizzazione gli inquirenti non possono analizzare il contenuto di quel pc» .


«Lì dentro – continua il post – ci potrebbero essere delle risposte in merito alle indagini che vedono coinvolto il senatore della Lega, fianco a fianco con Matteo Salvini negli ultimi tavoli convocati al Viminale». Pungono i 5 Stelle: «Ma tu vedi il caso!». Dal blog arriva anche l’invito a Salvini: «In nome della trasparenza e se ha il coraggio, vada in Procura e consegni il Pc di Siri ai magistrati. Gli italiani hanno diritto di sapere cosa c’è lì dentro!».

Il 6 agosto la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato aveva esaminato la domanda di autorizzazione a eseguire il sequestro del pc e a Siri era stato dato tempo fino al 30 agosto per presentare le sue memorie difensive. Ma ora con il Parlamento occupato a discutere la calendarizzazione della crisi, l’iter si è bloccato.

I pc erano stati trovati lo scorso luglio durante una perquisizione della Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta per autoriciclaggio in cui è indagato il leghista per due mutui ottenuti da una Banca di San Marino.

I pm di Milano però non hanno potuto procedere con il sequestro perché per legge deve essere il Parlamento ad autorizzare il sequestro quando si tratta di proprietà di un parlamentare.

Oltre ai documenti relativi ai mutui, da quei computer potrebbero emergere anche nuovi dettagli sull’altra inchiesta che vede al centro Siri: i legami con Paolo Arata considerato vicino a Vito Nicastri, il re dell’eolico che avrebbe finanziato la latitanza di Messina Denaro.

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