Da Grillo la frecciata sul governo M5s-Pd: «Dimostriamo che le poltrone non c’entrano: ministri da esterni alla politica»

Uno dei maggiori esponenti del M5S blocca la strada a politici nel nuovo governo. Posizioni chiave a tecnici

Dopo aver tirato in ballo una conversazione con Dio, Beppe Grillo torna a intervenire nella trattativa per un governo giallorosso. «Questa crisi somiglia sempre di più ad un guasto dell’ascensore: quello che conta è mantenere la calma, non fare puzze e non dimenticare chi siamo», scrive Grillo sul suo blog chiedendo che i politici si limitino a occupare i ruoli di sottosegretari.


Ma, dopo i primi dubbi, il comico ha subito chiarito le sue parole a Luigi di Maio, sottolineando come il suo riferimento, nel post, a un’esclusione dei politici sia per «i ministeri più tecnici» e sfida «i partiti a trovare persone migliori».


«Oggi è l’occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c’entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica», afferma Grillo che invoca per i ministeri, tecnici, personalità al di fuori del mondo politico.

«Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari», chiarisce Grillo, «ognuno dovrà scegliere secondo verso cui dovrà rispondere nei fatti e sintetizzare, per ogni ministero, l’approccio ottimale e imparare a governare i “tecnici” della burocrazia che li occupano da tempo immemore», scrive il comico.

«Non facciamoci distogliere dalle incrostazioni che la realtà ha lasciato sui nostri scudi, è assolutamente normale ed atteso che ogni accenno ad un ministero si trasformi in una perdita di tempo condita da cori di reciproche accuse di attaccamento alla poltrona – conclude Grillo – Questo perché un po’ di poltronofilia c’è ma, sopratutto, non ci sono i tempi né per un contratto e neppure per chiarirci su ogni aspetto, anche fintamente politico, delle realtà che i ministeri dovranno affrontare».

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