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Sequestro e 300mila euro di multa per la Mare Jonio. Indagati comandante e capo missione di Eleonore

03 Settembre 2019 - 18:33 Redazione
Era stata la Guardia di Finanza ad autorizzare l'ingresso della Mare Jonio. Si apre così uno scontro tra Capitaneria e Viminale

Sequestro e multa di 300mila euro per l’ong Mediterranea Saving Humans che dovrà rispondere di «violazione del decreto di sicurezza bis» per l’ingresso nelle acque territoriali italiane della nave Mare Jonio. Ad annunciarlo su Twitter è la stessa ong.

Ieri, 2 settembre, sono sbarcati gli ultimi 31 migranti dalla nave. Oggi è arrivata la notizia del sequestro dopo che era stata la Guardia Costiera a dare alla nave l’autorizzazione a entrare. Si apre così uno scontro tra Capitaneria e Viminale visto che a predisporre il sequestro (e la multa) è stata la Guardia di Finanza su disposizione del ministero dell’Interno.

Mentre sono indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina il comandante e il capo missione di un’altra nave umanitaria, la Eleonore, entrata ieri a Pozzallo con 104 persone a bordo. I migranti saranno distribuiti in cinque Paesi dell’Unione europea.

Gli sbarchi

Nonostante il divieto di ingresso in Italia siglato dai ministri uscenti Matteo Salvini, Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli, nella giornata di ieri, 2 settembre, i 104 della Eleonore della Ong tedesca Mission Lifeline sono sbarcati a Pozzallo (Ragusa) nel primo pomeriggio del 2 settembre. Con il permesso delle autorità sono sbarcati a Lampedusa anche i 31 della Mare Jonio, la nave della Ong italiana Mediterranea Saving Humans.

Nelle stesse ore, sulle stesse coste, sono arrivati un altro centinaio di migranti, salvati in mare da 4 diverse imbarcazioni. Tra queste anche la nave della Marina Militare italiana Cassiopea, che ha soccorso e portato a riva i 29 libici.

Prosegue invece l’odissea in mare per i 13 soccorsi dalla Alan Kurdi di Sea Eye che, dopo essere stata respinta da Lampedusa con il solito divieto di ingresso, si trova fuori dalle acque maltesi senza il permesso di entrare in porto. Nella stessa zona aveva stazionato per alcuni giorni la stessa Eleonore a causa del blocco dalle autorità della Valletta – a causa del quale l’equipaggio è stato costretto a virare verso la Sicilia.

Le reazioni delle Istituzioni

Nelle calda giornata di arrivi, l’emergenza-sbarchi aveva continuato a pesare sui tavoli delle trattative tra Pd e M5S. In quelle ore, Salvini non ha perso l’occasione per attaccare gli esponenti del nuovo governo prossimo a formarsi: «Speriamo che nessuno stia inventando a tavolino un governo che faccia ripartire il business dell’immigrazione clandestina perché sarebbe un delitto contro l’Italia e contro gli italiani», ha detto.

Il ministro dell’Interno uscente aveva anche ironizzato sulle condizioni di salute dei 31 della Mare Jonio, postando il video che ne mostra l’esultanza ed i salti di gioia: «Sbarcati per emergenza sanitaria paralitici e infermi. Ma pensano che gli italiani siano scemi???».

In merito al tema immigrazione, segretario del Pd Nicola Zingaretti aveva già chiesto al premier Giuseppe Conte «una svolta radicale». La riformulazione delle leggi sull’immigrazione è, infatti, uno dei punti cruciali dal lato dem per la nascita e la partenza del Conte bis. «Quanto sta avvenendo in queste ore nel Mediterraneo – aveva aggiunto Zingaretti – tra sbarchi continui sulle nostre coste e divieti disumani, conferma che le politiche in materia di immigrazione di questi mesi non hanno risolto nulla».

La Mare Jonio

Negli ultimi giorni prima dello sbarco a Lampedusa, gli appelli erano stati continui. La situazione era precipitata quando, nella mattinata del 2 settembre, alcuni dei migranti a bordo avevano iniziato a rifiutare cibo e acqua.

A seguito di un’ispezione dei medici degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf), era stata poi accertata la mancanza delle «condizioni igienico-sanitarie idonee» per far rimanere i 31 sulla Mare Jonio. I migranti sono quindi stati trasbordati su una motovedetta della Guardia costiera che li ha portati a terra.

Nella mattinata del giorno seguenti, fonti del Viminale hanno riferito che anche la nave Mare Jonio – al momento ancora alla fonda all’isola di Lampedusa – era stata posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza, e che le è stata notificata una multa di 300.000 euro per avere violato il Decreto Sicurezza bis.

L’attacco di Casarini a Salvini

A commentare il sequestro è arrivato Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans, che si trova sulla Mare Jonio, che si è rivolto al ministro uscente Matteo Savini: «Il sequestro della nave Mare Jonio è stato un abuso di potere bello e buono. Una piccola e miserabile vendetta. Il ministro Salvini nei suoi ultimi cinque minuti al Viminale ha voluto fare questo scherzo».

«È tutto assurdo», ha detto ad Adkronos Casarini. «Il punto è che noi ieri sera siamo stati autorizzati dalla Capitaneria di porto. Noi siamo entrati in acque territoriali perché autorizzati, lo ribadisco. Ma poi nella notte è arrivata una motovedetta della Guardia di Finanza che ci contesta di avere violato il decreto, con la nave vuota e con l’autorizzazione».

La Eleonore

Il 2 settembre, arrivato in prossimità della costa sud-orientale dell’isola, il comandante della Eleonore Claus Peter Reisch ha dichiarato lo stato di emergenza e ha diretto la nave verso il porto di Pozzallo. Dal 26 agosto – data del salvataggio – i migranti si trovavano in condizioni di sovraffollamento per gli spazi ristretti della nave, che non consentivano a tutti la possibilità di ripararsi dalle intemperie.

Col forte temporale, ha spiegato Reisch, «la situazione è pericolosa per la vita delle persone a bordo e mi costringe a dirigere verso il porto più vicino». Sulla Eleonore sono saliti i militari della Guardia di finanza e hanno disposto il sequestro amministrativo cautelare della nave, consentendo lo sbarco. Una volta a terra, la procura di Ragusa ha aperto un’inchiesta per verificare eventuali violazioni penali. Il comandante e il capo missione della nave sono indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il prefetto di Ragusa sta valutando eventuali sanzioni amministrative previste dal decreto sicurezza bis (multe da 150mila a 1 milione di euro e sequestro per aver violato il divieto). I migranti sbarcati saranno ricollocati in Germania, Lussemburgo, Irlanda, Portogallo e Francia

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