Di Maio sconfessa il suo ministro Fioramonti (e Conte): «Tassa sulla merendina? Totalmente sbagliata»

Il titolare degli Esteri blocca la tassa anti junk food. E rilancia su salario minimo e taglio dei parlamentari

Il titolare degli Esteri si era finora astenuto dal polemizzare con le iniziative del governo Conte II. Stavolta, forse punzecchiato dai tweet ironici dell’ormai avversario Matteo Salvini, invece interviene a gamba testa e a tutto campo.


https://twitter.com/matteosalvinimi/status/1175657716905328640

Di Maio, dunque, con un post su Facebook sconfessa prima di tutto uno dei ministri in quota cinque stelle, il titolare dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti (che per la verità i bene informati ascrivono all’area di Grillo più che a quella Di Maio, ma poco importa): «Fermi tutti. Noi abbiamo come obiettivo quello di abbassare le tasse, non di aumentarle. E’ totalmente sbagliato scatenare un dibattito ogni giorno per parlare di nuovi balzelli. Sull’ambiente, un governo degno di questo nome premia chi non inquina e disincentiva chi se ne frega. Ma tutto deve prevedere una transizione su un arco temporale di anni. Se questo governo esiste, è perché lo sostiene il M5S».


Fermi tutti.Noi abbiamo come obiettivo quello di abbassare le tasse, non di aumentarle. E secondo me è totalmente…

Posted by Luigi Di Maio on Sunday, September 22, 2019

Il punto non è neppure solo il dibattito sulle merendine o la tassa green sui voli aerei. Di Maio scrive che il governo deve andare avanti sui temi cari al MoVimento. E non dimenticare i punti fermi su cui lui stesso aveva puntato quando era titolare del ministero del Lavoro: «Lavoreremo al Def per permettere agli italiani un 2020 migliore. Questo è il nostro obiettivo ed è così che vogliamo andare avanti. Dobbiamo andare avanti anche con il salario minimo per mettere la parola fine agli stipendi da fame che percepiscono alcuni lavoratori. È inaccettabile guadagnare 2-3 euro l’ora. Per questo vogliamo parlare del salario minimo da subito nel Def».

E il taglio dei parlamentari, ovviamente: «Sempre per parlare chiaro, mercoledì alla Camera si decide quando calendarizzare l’ultimo voto sul taglio dei parlamentari. Ci aspettiamo tempi rapidi e zero scuse».

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