Francia, enorme incendio in un impianto chimico a Rouen, rischio inquinamento per la Senna – Le immagini

L’impianto della ditta, che produce additivi per lubrificanti, era stato classificato «a rischio». Nel 2013, una fuga di gas aveva causato una vera e propria crisi sanitaria

Un enorme incendio è divampato verso le 3 del mattino di oggi, 26 settembre, in un impianto chimico della società Lubrizol a Rouen, in Francia, classificato come fabbrica Seveso ad alto rischio. La causa dell’incidente è ancora sconosciuta, mentre le fiamme e il fumo sono visibili a chilometri di distanza. Per ora, sembra che non ci siano vittime.


Da un comunicato ufficiale della prefettura si apprende che le analisi di tossicità sono in corso e che al momento non si sono registrati livelli anomali. Ma, come sottolinea l’account della Sécurité di Rouen, il divieto di stare all’aria aperta e di bere acqua come precauzione è indicativo in merito ai rischi derivanti dall’incendio. «Indossate le maschere e fate attenzione», scrivono su Twitter.

Secondo il ministro dell’Interno francese Christophe Castaner, che si sta recando sul posto, non c’è «nessuna prova per suggerire che ci sia un rischio legato al fumo».

I cittadini

Sono state evacuate 500 persone dalle aree circostanti e sono stati impiegati più di 130 vigili del fuoco, che fanno sapere di aver circoscritto le fiamme ma di non averle ancora domate. Secondo quanto si apprende, la Senna potrebbe rischiare ripercussioni sul fronte dell’inquinamento.

Le scuole rimarranno chiuse il 26 settembre e a tutti gli abitanti dei 12 comuni dell’area è stato chiesto di rimanere in casa, nonostante le prime analisi non abbiano rivelato alcuna tossicità acuta, a quanto affermato dalla prefettura della Regione.

L’impianto

L’impianto della ditta, che produce additivi per lubrificanti, era classificato «a rischio». La normativa europea impone infatti alle aziende di dichiarare la pericolosità di ogni struttura produttiva in base ai materiali che utilizza. La norma è chiamata «Seveso» in riferimento al disastro avvenuto del 1976 nel paesino del milanese.

Nel 2013, una fuga di gas nella stessa fabbrica aveva causato una vera e propria crisi sanitaria: un odore nauseabondo si era diffuso nell’area circostante, fino a raggiungere addirittura la Regione di Parigi e il sud dell’Inghilterra.

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