Conte pronto per il Copasir sul Russiagate. La frecciata dopo gli attacchi dei due Matteo: «Non sopporto i prepotenti»

Secondo Palazzo Chigi, Conte avrebbe autorizzato gli incontri tra il capo del Dis e il procuratore americano per «chiarire quali fossero le informazioni degli Stati Uniti sull’operato dei nostri Servizi all’epoca dei governi precedenti»

Giuseppe Conte non teme il Copasir: quando arriverà il momento di spiegare gli incontri ai Servizi Segreti con il procuratore americano, nonché ministro della Giustizia William Barr, sarà «talmente dettagliato da mettere in imbarazzo tutti coloro che hanno fatto leva sull’ argomento».


È quanto emerso dagli incontri con i suoi di questi giorni. A cominciare da Matteo Renzi e Matteo Salvini, i due “uomini forti” che si muovono tra l opposizione e i suoi bordi. «Non sopporto i prepotenti», avrebbe detto Conte ai suoi. «Quando ci sono in ballo gli interessi italiani, io sono più duro di quanto lo fu Craxi a Sigonella»


Ufficialmente, il fondatore di Italia Viva è per il premier «un alleato come gli altri. Tutti hanno pari dignità e tutti danno un contributo. Io poi dialogo con tutti, anche con chi assume atteggiamenti più discreti e meno rumorosi. Per esempio sto conoscendo meglio il ministro Speranza, che non conoscevo e che si sta rivelando persona cortese e preparata».

«La responsabilità grava comunque sulle mie spalle e quindi tocca a me gestire questo capitolo così delicato», ha detto, confermando di non voler rinunciare alla delega ai Servizi Segreti e difendendo a spada tratta i vertici dei Servizi Segreti, tra cui Gennaro Vecchione, presidente Dis, presente agli incontri.

Le prime spiegazioni sull affare Barr

Proprio da Vecchione partono le prime spiegazioni sugli incontri, avvenuti tra agosto e inizio settembre. Sollecitato da Repubblica, il premier ha spiegato di aver autorizzato gli incontri tra lui e Barr per cercare «nell’interesse dell’Italia di chiarire quali fossero le informazioni degli Stati Uniti sull’operato dei nostri Servizi all’epoca dei governi precedenti».

La risposta ufficiosa sarebbe dunque la voglia di capire di più sugli esecutivi precedenti. Una posizione piuttosto impegnativa, visto che potrebbe trattarsi di una sorta di indagine sui Servizi segreti pre-2018 nello specifico tra 2016 e 2017).

L’ufficialità non arriverà che tra oltre una decina di giorni: «Per correttezza istituzionale riferirò prima al Copasir – ha assicurato Conte durante la visita ad Assisi di venerdì 4– e poi in conferenza stampa, davanti all’opinione pubblica».

«La richiesta degli incontri – spiegano poi da Palazzo Chigi – è pervenuta tramite i canali diplomatici e non attraverso contatti diretti del Presidente del Consiglio con l’amministrazione americana». Non un contatto diretto tra Trump o Barr e Conte, difendono i suoi, ma incontri mediati diplomaticamente. «La richiesta è stata fatta da Barr tramite la diplomazia. Ed è stata fatta- aggiungono – pervenire al responsabile dell’intelligence. E quindi anche Conte è stato informato».

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