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Appello di Merkel e Macron: «Erdogan fermi offensiva». Anche Italia a lavoro per bloccare la vendita di armi a Turchia

13 Ottobre 2019 - 21:30 Redazione
«Il Governo italiano è al lavoro affinché l'opzione della moratoria nella vendita di armi alla Turchia sia deliberata in sede europea quanto prima possibile», si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi

Dopo l’annuncio della Germania di bloccare la vendita delle armi alla Turchia, Angela Merkel ha fatto un passo in più. Di fronte all’escalation del conflitto nel nord della Siria, la cancelliera tedesca ha alzato la cornetta e chiamato Recep Tayyip Erdogan per chiedergli «un’immediata fine dell’operazione militare».

La cancelliera ha incontrato anche Emmanuel Macron e insieme hanno lanciato un appello perché Ankara fermi l’offensiva. Il presidente francese poi ha convocato una riunione ristretta del Consiglio di Difesa. Anche Palazzo Chigi ha fatto sapere che si sta muovendo per sospendere la vendita di armi alla Turchia.

Palazzo Chigi

«Il Governo italiano è al lavoro affinché l’opzione della moratoria nella vendita di armi alla Turchia sia deliberata in sede europea quanto prima possibile», si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi. «L’Italia – continua la nota – promuoverà questa iniziativa in tutte le sedi multilaterali e si adopererà per contrastare l’azione militare turca nel nord-est della Siria con ogni strumento consentito dal diritto internazionale. Il governo italiano è convinto che si debba agire con la massima determinazione per evitare ulteriori sofferenze al popolo siriano, in particolare curdo, e per contrastare azioni destabilizzanti della regione».

La telefonata Merkel-Erdogan

La cancelliera tedesca ha chiesto al presidente turco di fermare l’operazione militare. Altri temi della telefonata di Merkel con Erdogan sono stati la situazione nella provincia siriana di Idlib e le perforazioni turche alla ricerca di gas nell’est del Mediterraneo. Lo riferisce l’agenzia Dpa citando una portavoce governativa.

Dal canto suo, Erdogan – di fronte all’annuncio dell’embargo da parte di diversi Paesi (tra cui l’Italia che ha detto che affronterà il tema nel vertice a Bruxelles) – ha risposto che il blocco della vendita delle armi non fermerà la sua avanzata contro i curdi nel nord est della Siria.

Macron: «Allarme umanitario»

«In Siria rischia di crearsi una situazione umanitaria insostenibile», ha detto Macron prima di convocare una riunione ristretta del consiglio di Difesa.

«Abbiamo parlato, sia con il presidente americano Donald Trump sia con il presidente turco Erdogan – ha aggiunto Macron – e abbiamo fatto passare il chiaro messaggio della nostra volontà comune che questa offensiva cessi». «La nostra convinzione – ha continuato – è che quest’offensiva rischi, da un lato di creare situazioni umanitarie insostenibili, che stiamo già constatando sul terreno, e dall’altra aiuti l’Isis a riemergere nella regione».

Angela Merkel ha aggiunto di aver «parlato un’ora con il presidente Erdogan» e di rendersi conto che «bisogna tener conto degli interessi e della sicurezza della Turchia. Ma – ha proseguito – pensiamo anche che bisogna mettere un termine a quest’invasione turca, poiché ci sono ragioni umanitarie e non si può accettare questa situazione contro i curdi». «Di fronte a questo stato di cose – ha ripreso la parola Macron – resteremo molto collaborativi, come siamo stati finora, per comunicare ai turchi la fine di qualsiasi vendita di nostre armi, ma anche le iniziative che prenderemo nelle prossime ore e nei prossimi giorni».

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