Salvini sulle note di Vincerò: «Aprono agli scafisti: al governo c’è chi ha le mani sporche di sangue» – il video racconto

Le voci dei militanti, che minimizzano le polemiche tra leghisti e meloniani. Per gli organizzatori ci sono 200mila partecipanti

Accolto sul palco sulle note del Vincerò di Puccini, Matteo Salvini chiude la manifestazione del centrodestra di piazza San Giovanni a Roma facendo poi trasmettere un video con la voce di Oriana Fallaci sul valore dell’italianità. Prima di lui gli interventi di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi.


«A Carola (Rackete, ndr) preferisco la Fallaci. Una pensatrice libera – ha commentato il legista – che andrebbe studiata a scuola sui libri di testo».


«Due incapaci che mi si mettono insieme, non fanno un buon sindaco e un buon governatore: vi chiedo di darmi una mano per mandare a casa la Raggi e Zingaretti, il duo sciagura».

«Qualcuno ha querelato chi parla di Bibbiano, ma io parlerò fino a quando quei bimbi non saranno restituiti alla loro mamma e al loro papà».

«Grillo ha detto di voler togliere il voto agli anziani. I prossimi saranno i disabili?», dice Salvini dal palco, mentre dalla piazza sale il coro contro il fondatore del M5s: «Grillo, Grillo, vaffanc…».

«Se l’Europa avesse dignità, domani mattina cancellerebbe il processo di ingresso della Turchia nell’Ue. È semplice follia che possa farlo. Non è concepibile, mai con un regime islamico, che perseguita le minoranze religiose»

«Noi al governo torneremo e presto, torneremo dalla porta principale senza trucco e senza inganno».

«Domani qui qualcuno dirà messa – ha detto poi Salvini, che parlando di migranti ha aggiunto: «Sono convinto che chi davvero applica gli insegnamenti del Vangelo e della Bibbia sia colui che evita che questa gente si metta in un barcone in mano agli scafisti e ai trafficanti», ma «quelli che permettono le partenze fanno la genuflessione» e «al governo abbiamo gente con le mani sporche di sangue» per aver permesso «più partenze e più morti».

Dal leghista arriva poi lo stop netto a ogni tipo di legalizzazione di sostanze stupefacenti, a cominciare dalla cocaina: «Qualche pseudo intellettuale che dice che in Italia si dovrebbe “Legalizzare la cocaina”… dovrebbe prima collegare testa, bocca e cervello». Il riferimento del leader del Carroccio è alla proposta di Roberto Saviano per togliere il traffico della cocaina dal controllo della criminalità organizzata.

«Per voi, per i miei figli e per il mio paese, se serve do anche la vita». Così ha poi concluso il suo intervento Salvini che poco prima aveva ringraziato i militanti, la Lega, ma non gli altri partiti della coalizione. Poco dopo ripara: «Mi piacerebbe che l’abbraccio della piazza fosse anche per Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, perché solo insieme si vince».

Ma in piazza sono presenti anche quelli di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Lo sfondo del palco, lungo 60 metri, è di colore blu, incorniciato dal tricolore con lo slogan «Orgoglio italiano. Una patria da amare e difendere». Secondo gli organizzatori, sono circa 200mila i partecipanti.

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Poi i simboli tradizionali degli ex lumbard, in piccolo, “Lega Salvini premier” e “Prima gli italiani”.

Video di Angela Gennaro

Il contrassegno elettorale leghista è presente anche nel leggio posto sul palco, da dove si alterneranno gli interventi, e nei pannelli sistemati a cornice del palco stesso.

Video di Giulia Marchina

Una scelta che ha suscitato alcune polemiche e la dura reazione di Giorgia Meloni, che si attendeva una manifestazione senza simboli di partito. Ma le polemiche hanno anche riguardato Forza Italia: nel partito azzurro non sono mancati malumori per l’annunciata presenza in piazza di CasaPound. Fonti parlamentari ‘azzurre’ tengono però a sottolineare che «la nostra è una presenza convinta qui oggi in piazza».

Molte le bandiere di partito portate dai militanti: su tutte prevalgono quelle della Lega, ma ci sono anche le bandiere di FdI e Forza Italia. Alcuni militanti FdI sostengono striscioni issati da palloncini tricolori con su scritto «Mai con il Pd, mai con i 5 stelle, con Giorgia».

E poi le bandiere autonomiste della Lega Lombarda, del Piemonte e il Leone di San Marco veneto, ma anche – ormai da anni immancabile in tutte le piazze – la bandiera sarda. Agli estremi del palco i gazebo di FI e Lega per la raccolta delle firme contro la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

Prima degli interventi dei tre leader, dai maxischermi, scrive l’Agi, vengono diffuse immagini con gli interventi di Paolo Gentiloni, Matteo Renzi e Giuseppe Conte, sonoramente fischiati dalla piazza, che intona anche cori al grido di «elezioni, elezioni» e «buffone, buffone».

Silvio Berlusconi

«È il governo delle cinque sinistre. La quinta è quella giudiziaria, che non ha mai smesso di perseguitare i propri avversari politici. E io sono qui a testimoniarlo con tutti i miei processi e le mie udienze. Siamo qui per dire no al governo delle tasse, delle manette, della burocrazia, del giustizialismo fuori controllo. Siamo qui per mandare a casa un governo non eletto dagli italiani»

Video Angela Gennaro

Giorgia Meloni

La leader di Fratelli d’Italia parte attaccando Beppe Grillo dal palco di piazza San Giovanni: «Ha detto di essere lui il caos? L’unico caos è quello portato da Virginia Raggi a Roma. Nelle buche ci si può pescare ormai, i cinghiali sono diventati animali da compagnia». E poi ha aggiunto: «Grillo è passato dal Vaffaday contro il Pd, al Vaffaday contro chi non governa con loro». E dalla piazza parte il coro: «Grillo, Grillo, vaff…».

«Piazza San Giovanni una volta era simbolo della sinistra – ha aggiunto la Meloni – dove prima c’erano le bandiere rosse adesso sventolano quelle tricolori, è un segnale cari compagni che siete stati sconfitti dalla storia. Noi in piazza per chiedere la libertà e voi barricati nei palazzi. Non parlo solo del Pd ma anche dei 5 Stelle, adesso sono stipati come sardine in salamoia».

«Ci batteremo per i nostri simboli, per difendere la nostra integrita – ha ribadito – Dio patria e famiglia e fatevene una ragione».

E sull’immigrazione, la Meloni tira dritto: «Costruiremo un governo che dice che l’immigrazione illegale non si può fare in Italia, non ci sono scuse: su questo non si torna indietro. Se servono i muri si costruiscono i muri, se servono i blocchi navali, si fanno i blocchi».

Video copertina e Foto di Angela Gennaro

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