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Tra Pd e Italia Viva volano stracci, la reazione dei dem alla Leopolda: «Odiano chi li ha fatti eleggere»

20 Ottobre 2019 - 15:39 Redazione
«Non resta che augurare buon viaggio a chi comincia la sua avventura con un tale carico di rancore e di odio», ha detto Vaccari, dopo aver ascoltato i vari interventi della Leopolda 10

«Aggredire solo il Pd, che ha consentito a chi lo fa di essere in Parlamento e al Governo, ormai è una ossessione per chi non ha argomenti e può caratterizzarsi solo in contrapposizione. Un film già visto. Peraltro, dimenticandosi che chi parla male del Pd è una classe dirigente che è stata al vertice per molti anni e ha tentato di plasmare il Pd a sua immagine e somiglianza». Parole dure quelle di Stefano Vaccari, responsabile organizzazione del Partito democratico.

Le accuse di Bellanova

La sua replica, forte, arriva dopo il discorso della ministra Teresa Bellanova sul palco della Leopolda: «Troppi litigi, troppe bande armate», ha detto il 20 ottobre, riferendosi alle correnti ancora presenti nel partito di Nicola Zingaretti. E poi ha aggiunto: «Noi siamo stanchi di guardarci le spalle, dai nemici e dagli amici – Italia Viva -, è la casa di quelli che una casa non l’hanno mai trovata».

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Carico di rancore e odio

Discorso che a Vaccari non è andato giù: «Non resta che augurare buon viaggio a chi comincia la sua avventura con un tale carico di rancore e di odio. Il nostro avversario è la destra», conclude. Tende invece la mano Dario Franceschini. Chiamato in causa da Matteo Renzi, sempre sul palco della Leopolda, per il progetto Ventotene, il ministro della Cultura ha detto: «Certo che il progetto di Ventotene andrà avanti. Il suo valore simbolico è enorme e qualsiasi difficoltà sarà superata».

«Andiamo avanti insieme»

Il carcere di Ventotene deve diventare «una grande scuola per cittadini europei di oggi e di domani», ha ribadito Renzi. «Purtroppo nell’ultimo anno il percorso si era inspiegabilmente arenato, ma appena ritornato al ministero – gli ha risposto Franceschini – ho cercato di capire le difficoltà. Ho parlato con il sindaco, con Zingaretti come presidente della Regione Lazio, con il ministro Provenzano e quindi ho proposto, con una lettera del 17 ottobre al presidente del Consiglio, la nomina di un commissario per seguire e accelerare l’iter del progetto già finanziato con 70 milioni di euro».

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