«Cogito interrotto». È così che Diego Fusaro, filosofo e leader di Vox Italia, ha definito il movimento delle Sardine, nato da un’idea di quattro giovani bolognesi che si è esteso anche alle piazze di Modena e Perugia per contestare pacificamente e senza bandiere di partito la Lega e Matteo Salvini.
Non è la prima volta che Fusaro usa questa terminologia. La definizione usata per descrivere il movimento delle sardine risale infatti al dicembre 2017, quando Fusaro, sul suo blog ipotizzò: «La nostra è l’epoca del cogito interrotto. La cosa che dà da pensare è l’assenza di pensiero». Ed è così che il filosofo torinese attacca Mattia Santori, Andrea Garreffa, Giulia Trappoloni e Roberto Morotti, i fondatori bolognesi dell’iniziativa che ha portato 6.000 persone in Piazza Maggiore a Bologna, in contrapposizione al comizio elettorale di Salvini al PalaDozza, in supporto alla candidatura di Lucia Borgonzoni alla presidenza della regione. Ma non solo. Fusaro ha criticato anche «la natura ridicola della sinistra postmoderna traditrice di Marx, dei lavoratori e della gloriosa falce e martello» che secondo il leader di Vox Italia «emerge dai simboli in cui si identifica» «Quercia, Margherita, Ulivo, Arcobaleno» e, infine, anche il movimento delle «Sardine».
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