Cos’è l’Agricoltura biodinamica: la pseudoscienza che trova ancora spazio nelle Università

«Cornoletame» e «topi scuoiati» sono due esempi di agricoltura biodinamica: la pseudoscienza che trova ancora credito in alcune Università

Il professore ordinario di biologia molecolare Giovanni Capranico ha denunciato recentemente su Il Foglio quella che anche i noti revisori scientifici Enrico Bucci e Gilberto Corbellini hanno definito «la deriva delle Università che perseguono la pseudoscienza». Capita spesso che per definire un fenomeno globale si usi una città per rappresentarne molte altre. Così Capranico descrive la situazione universitaria bolognese, dove sarebbe stato approvato un progetto di ricerca basato sulla «agricoltura biodinamica». Ma i detrattori preferiscono definirla «omeopatia agraria». Il parallelo con l’omeopatia si spiega col fatto che stiamo parlando di un’altra pseudoscienza che trova spazio negli ambienti accademici; solo che dal campo delle medicine alternative ci spostiamo su quello agricolo.

Il post di Enrico Bucci.

Le origini “magiche”

Il filosofo ed esoterista Rudolf Steiner è considerato il padre dell’agricoltura biodinamica. Cominciò a insegnarla nelle sue lezioni a partire dal 1924. Oggi potrebbe essere definita una sorta di risposta esoterica agli Ogm. Si tratterebbe infatti di migliorare la prestazione delle colture con metodi “naturali”. Per completezza ricordiamo che Steiner ispirò in parte anche tutto quel background politico e occultista che porterà alla nascita del cosiddetto «nazismo magico». Un caso emblematico è quello della cosiddetta «piantagione» o «giardino delle erbe» del campo di concentramento di Dachau, dove furono sacrificati numerosi internati all’agricoltura biodinamica, destinata alla produzione di erbe medicinali.

Ma i collegamenti storici non sono sufficienti a spiegare l’infondatezza dell’agricoltura biodinamica. Del resto Josef Mengele era laureato in medicina. Il problema è che le basi della biodinamica non hanno nulla ti scientifico e molto di esoterico-astrologico.

Un altro post di Enrico Bucci.

Cornoletame e topi scuoiati

Per proteggere le coltivazioni dai topi Steiner suggeriva di scuoiare un topo quando «Venere è nel segno dello Scorpione», successivamente si doveva bruciare la pelle e spargerne le ceneri nel campo (sono forti le similitudini coi principi omeopatici: “il simile cura il simile” e l’importanza della “diluizione”). Per quanto riguarda la fertilizzazione, secondo Steiner occorreva inserire del letame bovino in un corno di vacca, seppellito e lasciato fermentare durante l’inverno. Dopo di che andava disseppellito nel periodo pasquale (stabilito dai calendari religiosi), “diluendolo” con acqua tiepida, preferibilmente di pozzo o piovana. Oggi questa tecnica viene definita «preparato 500», ovvero il cosiddetto «cornoletame».  

Cosa dice la letteratura scientifica

Ma la scienza non ammette o boccia delle teorie solo sulla base del senso di ridicolo che suscitano. Quali sono allora gli studi che dimostrerebbero l’efficacia della biodinamica? Una revisione della letteratura scientifica sull’agricoltura biodinamica, condotta da Linda Chalker-Scott e pubblicata nel dicembre 2013 sulla rivista HortTechnology, non rileva alcuna evidenza scientifica, mentre tutti i presunti dati a favore non tengono conto di possibili errori statistici. Si potrebbe obiettare che rispetto alla biodinamica di Steiner la materia sia stata aggiornata. Questo però non risulta rilevante, come fa notare la stessa Chalker-Scott in un resoconto in cui spiega i risultati della sua revisione:

«L’agricoltura biodinamica originariamente consisteva in un approccio mistico, e quindi non scientifico, alternativo all’agricoltura. La recente aggiunta della metodologia organica alla biodinamica ha portato a ulteriore confusione tra pratiche oggettive e credenze soggettive.

I test scientifici sui preparati biodinamici sono limitati e non esistono prove del fatto che l’aggiunta di questi preparati migliori la qualità delle piante o del suolo nei paesaggi gestiti organicamente. 

Molte pratiche biologiche sono scientificamente testabili e possono portare a miglioramenti dei parametri di salute del suolo e delle piante. Il mondo accademico deve affrontare l’esplosione delle credenze pseudoscientifiche e aiutare i non accademici a sviluppare un maggior spirito critico».

Foto di copertina: Pixabay/Agricoltura biodinamica/Esempio di cornoletame.

Per approfondire:

Sullo stesso tema: