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Omicidio Sacchi, Anastasia una «sottoposta di Princi»: le risposte nei cellulari e nell’auto della giovane

02 Dicembre 2019 - 07:04 Redazione
Un altro nodo da sciogliere riguarda l'auto della giovane, spostata in fretta subito dopo l'omicidio. La Citroen C1 è stata sequestrata dai pm

La svolta nelle indagini sull’omicidio di Luca Sacchi ha sciolto molti nodi, ma rimangono ancora diverse domande senza risposta. Dove aveva preso la fidanzata del 24enne i soldi, ben 70mila euro, per acquistare 15 chili di marijuana? I pm ipotizzano che dietro ci sia un finanziatore, una terza persona ancora non identificata.

Diventano fondamentali in questo contesto i messaggi che Anastasia e l’amico di Luca, Giovanni Princi, si sono inviati prima della trattativa andata male. Molte delle risposte sono nei cellulari dei due giovani, in mano agli inquirenti.

Lei chattava su Signal (un’applicazione di messaggistica istantanea che consente di effettuare chat e chiamate vocali crittografate) in modo da nascondere le comunicazioni. Ma gli inquirenti potrebbero riuscire a ottenere dalla memoria del telefono alcune risposte. In alternativa, la giovane – che verrà sentita probabilmente mercoledì 4 dicembre – potrebbe decidere di rompere il silenzio e parlare con i pm.

Quello che colpisce, secondo il gip, è che Anastasia ha «agito con freddezza e professionalità nella gestione dell’incarico» che le è stato affidato da Princi. È quest’ultimo a portare avanti la trattativa, secondo gli inquirenti.

«La sua capacità organizzativa e la sua professionalità nella gestione delle condotte illecite – scrive il gip nell’ordinanza d’arresto – risultano altresì dal fatto che risulta potersi servire di soggetti a lui sottoposti (tra i quali Anastasia) cui delegare i momenti più pericolosi».

Un altro nodo da sciogliere riguarda l’auto della giovane, spostata in fretta subito dopo l’omicidio. La Citroen C1 è stata sequestrata dai pm. La ragazza ha messo a verbale di essere arrivata a piedi al John Cabot pub la sera dell’omicidio di Luca, perché allora la macchina era parcheggiata lì vicino e perché l’urgenza di spostarla dopo la morte di Luca? I pm ipotizzano che possa essere stata utilizzata in precedenza come deposito di droga. Le perizie sulla macchina potrebbero fornire delle risposte.

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