Regionali, centrodestra in Emilia. Meloni: «Lunedì citofoneremo a Conte». Zingaretti in Calabria: «Non scegliete chi crea paura» – Il video

Stasera chiusura della campagna elettorale in vista del voto di domenica. Centro-destra compatto a Ravenna, Zingaretti a Rende e Reggio

Si è chiusa stasera la campagna elettorale in vista del voto di domenica 26 gennaio. In Emilia-Romagna la sfida è tra Stefano Bonaccini , sostenuto dal Pd, e Lucia Borgonzoni per la coalizione di centro-destra che proprio stasera ha schierato a Ravenna i tre “big” Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. In Calabria, invece, si scontrano Filippo Callipo per il centro-sinistra e Jole Santelli per il centro-destra.


Emilia-Romagna

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a proposito di citofoni (e della polemica sollevata dal leader della Lega che ha suonato a casa di una famiglia tunisina), ha detto: «Se ci votate, lunedì citofoneremo a Conte, gli chiederemo di fare gli scatoloni. Io, Salvini e Berlusconi siamo pronti ad andare al governo. Se vinciamo chiederemo le elezioni». Poi ha riproposto ironicamente il celebre tormentone lanciato mesi fa, «Io sono Giorgia, sono una madre, sono una donna…».


Agenzia Vista | Giorgia Meloni ripete il tormentone “Io sono Giorgia” sul palco di Ravenna

Una manifestazione che si è aperta con l’inno d’Italia e che si è chiusa con “Notti magiche” di Gianna Nannini. A poche centinaia di metri c’erano le Sardine, 4.000 secondo gli organizzatori, che si sono date appuntamento in piazza Kennedy a Ravenna. Una presenza che è stata liquidata con un «non cambiano nulla nella politica italiana» dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

La Borgonzoni, candidata a presidente della regione Emilia-Romagna, ha rispolverato uno dei suoi cavalli di battaglia, il caso Bibbiano: «Per prima cosa rifaremo la commissione d’inchiesta su Bibbiano, qualcuno mi ha chiesto se non credo di dover chiedere scusa, ma sono loro che devono chiedere scusa per non aver controllato» ha detto.

Salvini, invece, ne ha approfittato per tornare a parlare del caso Gregoretti: «Questa è la risposta che porterò con me in tribunale se dovessi essere condannato. Dedico questa piazza a Mario Cattaneo, un ristoratore di 69 anni nella provincia di Lodi che secondo qualcuno doveva finire in galera. E invece è dove è giusto che sia, a casa».

Calabria

Intanto, a Rende (Cosenza) è intervenuto il segretario del Pd Nicola Zingaretti: «Salvini, anche quando viene in Calabria, è molto più bravo di me a fare l’elenco dei problemi ma è anche il peggiore a risolvere quei problemi che racconta. Le destre si nutrono delle paure e quando capiscono che le persone ragionano con la propria testa ne creano di nuove. Ma la buona politica i problemi li risolve e ridà la speranza».

«È sbagliato, come fa la destra, diffondere odio, stupidaggini, per raccattare voti cavalcando la rabbia ed i problemi» ha aggiunto Zingaretti a Reggio Calabria. Poi ha fatto un endorsement alle Sardine: «Credo che questo movimento sia una grandissima opportunità per la democrazia italiana. Non capisco come possa essere visto come un problema il fatto che le piazze italiane si riempiano di ragazze e di ragazzi, e non solo, che cantano l’inno nazionale e chiedono di difendere la Costituzione, rifiutano l’odio, chiedono soluzioni per il proprio futuro. La cattiva politica li vede come un problema perché forse preferisce piazze piene di violenza, odio, insulti. Ma questo è indecente».

Agenzia Vista | Il segretario del Pd Nicola Zingaretti chiude la campagna elettorale in Calabria

«Pippo Callipo (candidato a presidente della regione Calabria per il centro-sinistra, ndr) è il simbolo di quella Calabria che combatte, che ha combattuto e sarà un ottimo presidente. Lui è meglio di quell’accozzaglia di differenze che si mette insieme sempre per la gestione del potere» ha concluso il segretario dem annunciando che il governo andrà avanti solo se farà le cose che servono al nostro Paese. «Saremo esigenti» ha assicurato.

Leggi anche: