Niente correzione della prescrizione nel Milleproroghe. Crisi disinnescata. Chi ha ceduto? Tutti

Renzi applaude alla decisione. Ma Zingaretti attacca: Italia Viva «fa un favore al leader della Lega»

Dopo giorni tesissimi, con il governo sull’orlo della crisi, arriva l’annuncio della tregua sulla prescrizione. E a comunicarne il temine è lo stesso Matteo Renzi che fino a poche ore fa si era dichiarato irremovibile con Italia Viva pronta a votare contro il provvedimento. «La decisione del Governo di NON inserire il Lodo Conte sulla prescrizione nel Mille Proroghe- ha detto l’ex premier – mi sembra un gesto di buon senso, che evita forzature e spaccature. Lo apprezzo. Quando arriverà la legge sulla prescrizione in Aula noi voteremo coerenti con le nostre idee e il garantismo che ci caratterizza. Adesso concentriamoci sull’emergenza crescita, sulla produzione industriale, sui dati negativi del Pil. L’Italia ha bisogno di ripartire dall’economia».


Il mancato inserimento del cosiddetto lodo Conte bis come emendamento al decreto Milleproroghe era considerato per i renziani il discrimine per il cessate il fuoco: con quell’iter il provvedimento avrebbe avuto un’accelerata, anche considerato il fatto che il governo avrebbe potuto porre sul tema la fiducia. Ora, con il passo indietro di Pd e Movimento 5 Stelle, si allungano i tempi: la nuova prescrizione arriverà probabilmente con un provvedimento ad hoc che dovrà essere calendarizzato con le tempistiche delle commissioni. E a quel punto, se nel frattempo le cose non cambieranno, anche un voto contrario di Italia Viva, potrebbe non causare grandi scossoni.


Intanto si va verso un nuovo slittamento dell’arrivo in Aula alla Camera del Milleproroghe, ora all’esame delle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Bilancio alla Camera. I lavori in commissione dovrebbero finire giovedì pomeriggio e il provvedimento dovrebbe arrivare in Aula alla Camera venerdì mattina, invece che domani come previsto inizialmente.

Zingaretti: «Italia Viva aiuta Salvini»

Se sulla prescrizione sembra sia arrivato il compromesso, lo scontro di questi giorno ha però lasciato il segno. Il segretario dem Zingaretti non le manda a dire: «Iv ha voluto il governo con i 5s, a parole è nata per allargare il campo democratico ai moderati contro Salvini, oggi è la principale causa di fibrillazione di questo campo e fa un favore al leader della Lega. Io lo chiamerei un fallimento strategico che non va scaricato sugli italiani» ha detto a margine di una iniziativa a Roma.

Ha poi rincarato la dose: «Salvini, Meloni e Berlusconi ormai stanno zitti perché l’opposizione per loro la sta facendo qualcun altro e questa situazione sta diventando veramente insopportabile, ma non per il Pd ma per gli italiani che chiedono un governo di persone serie. È tempo di uno scatto in avanti, si chiuda questa fase è rimettiamoci in sintonia col paese».

Alle parole di Zingaretti si accoda anche il ministro Dario Franceschini, il referente del Pd nel governo giallorosso, che interpellato dai cronisti sulle fibrillazioni all’interno dell’esecutivo, ha risposto, lapidario: «Ha già parlato il segretario».

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