Coronavirus, un’azienda coreana mette 800 persone in quarantena. Altri 13 contagi a bordo della Diamond Princess

In Corea del Sud sono risultate positive al virus altre 31 persone. Il totale delle persone infette sale a 82 casi

La SK hynix, azienda sudcoreana produttrice numero due al mondo di schede di memoria, ha disposto l’auto-quarantena per circa 800 dipendenti presso il suo quartier generale, l’Incheon Campus, distante appena 70 km da Seul. La misura, ha spiegato la società, secondo quanto riporta l’Ansa, è stata presa dopo che il caso sospetto di un neo-assunto entrato in contatto con un contagio accertato di Coronavirus a Daegu, la città sudcoreana del sudest dove i casi stanno aumentando con velocità. Al campus di Sk hynix sono impiegate nel complesso 15.000 persone.


EPA/SOHAIL SHAHZAD | Parenti dei pakistani che vivono a Wuhan, Cina, mostrano le foto di una studentessa durante le proteste per chiedere la loro evacuazione a Islamabad, Pakistan, 19 febbraio 2020.

Altri 3 contagi in Iran

Altre tre persone sono risultate positive in Iran, dove ieri, 19 febbraio, sono morte le prime due persone contagiate. «Sulla base di test positivi, tre persone sono state ricoverate a Qom e Arak. Inoltre due residenti di Qom sono morti ieri a causa del virus», ha detto il ministero iraniano della Sanità, Kianoush Jahanpour. Nella città iraniana di Qom sono rimaste chiuse oggi, 20 febbraio, scuole e università. Media locali segnalano la presenza di militari, che avrebbero bloccato alcune strade e isolato l’area intorno a un ospedale, mettendo di fatto in quarantena parte della città.


Prima vittima in Corea del Sud

In Corea del Sud è stata registrata la prima vittima da coronavirus. Si tratta di un uomo di 63 anni deceduto mercoledì mattina in un ospedale della città di Cheongdo, dove sono state finora accertate 13 nuove infezioni. In Corea del Sud superano i 100 i contagi accertati. Queta mattina erano stati annunciati 31 nuovi casi. Di questi, 30 sono a Daegu, a 300 chilometri a sudest di Seul, l’altro è a Seul. Il 31esimo è considerato un “super diffusore”: avrebbe contagiato almeno 15 persone. Si tratta di una donna molto attiva nella comunità di una parrocchia cristiana di Daegu.

Morti due passeggeri della Diamond Princess. A bordo 13 nuovi contagi

Sono morte due persone risultate positive al coronavirus a bordo della nave da crociera Diamond Princess, ferma in Giappone. Lo ha riferito la tv pubblica nipponica NHK. Si tratta di una coppia di ottantenni. Salgono così a tre le persone morte per il virus in Giappone. Hanno superato i 600 le persone contagiate a bordo della nave, tra loro anche un italiano. Ieri, 19 febbraio, è iniziato lo sbarco dei passeggeri sani. Nel frattempo si registrano 13 nuovi contagi da coronavirus sulla Diamond Princess, ferma nel porto di Yokohama.

Lo ha reso noto il ministero della salute giapponese, dopo altri 52 test. Il numero di contagi complessivo a bordo sale così a 634. Tra poche ore torneranno in Italia i connazionali a bordo della Diamond Princess che passeranno poi almeno due settimane in quarantena. Il numero totale dei morti sale a 2128, secondo i dati della Johns Hopkins University, mentre il numero dei contagiati supera i 75mila. Sale anche il numero di persone dimesse dagli ospedali che supera i 16mila.

In Cina

La disinformazione in Cina e altrove ha danneggiato gli sforzi globali contro il coronavirus: il Wuhan Institute of Virology, un laboratorio specializzato in malattie infettive nella città epicentro della crisi e finito al centro di «teorie sul complotto» (tra cui quella secondo la quale il «paziente zero» dell’attuale epidemia era un suo studente), ha affermato che «le voci su Internet» hanno “ricevuto molta attenzione da parte di tutti i ceti sociali» e «hanno causato gravi danni al nostro personale in prima linea nel campo della ricerca scientifica».

In copertina EPA/ISD HANDOUT | Volo da Tokyo, all’Hong Kong International Airport in Hong Kong, Cina, 20 febbraio 2020

Leggi anche: