Sardine ad “Amici” di Maria De Filippi: «È stata una scelta divisiva, risolveremo»

Il movimento nato a Bologna lo scorso 14 novembre sta affrontando un momento di tensione interna senza precedenti: «Dobbiamo fare delle assemblee, urgentemente»

Da Bologna a Cologno, da nemici di Salvini a Amici di Maria De Filippi: la scelta delle Sardine di partecipare alla prima puntata serale del talent show di Canale 5 ha creato non poco dissenso all’interno di un movimento dove già non mancavano i nervosismi. Più della fotografia con Luciano Benetton, più dell’idea di un Erasmus tra Nord e Sud Italia, la decisione di intervenire nella trasmissione simbolo dell’impero mediatico di Silvio Berlusconi non è infatti piaciuta alla base del movimento. «Ci sono state delle divergenze sull’opportunità di partecipare o meno alla trasmissione di Maria De Filippi – confermano fonti vicine al gruppo -, qualche referente locale delle Sardine ha lasciato il movimento. Con la maggior parte, però, abbiamo intavolato una discussione costruttiva che porterà a un cambiamento nella gestione dei rapporti con i media».


Il malcontento

«Ci sono tante cose da chiarire con il movimento, non dubito della buona fede di Mattia Santori, ma non può farcela a gestire tutto da solo», sostiene Fabio Cavallo. La pagina Facebook 6.000 Sardine Lombardia, da lui amministrata, per il momento è in stand-by. Luca Delgado, anima delle piazze campane e dell’organizzazione in vista di Scampia, ha deciso invece di lasciare il movimento. Ma è da tutte le regioni che si è sollevato un certo malcontento. I ragazzi di Bologna hanno passato le ultime 24 ore al telefono per un chiarimento costruttivo, onde evitare casi come quello di Stephen Ogongo, la Sardina romana che ha lasciato il movimento dopo uno scontro con la base. Sulle chat che il movimento usa per comunicare tra i diversi strati organizzativi, si sono diffusi comunicati provenienti dai vari territori: criticano la scelta di partecipare alla trasmissione di Maria De Filippi e invocano un confronto sulla comunicazione delle Sardine, oltre che sui temi. La Lombardia, la Toscana, la Puglia, la Campania, le Marche si sono dissociate con forza dalla scelta, ma hanno preferito, salvo alcuni casi individuali, non lanciare accuse pubbliche. La loro intenzione è di incontrare il gruppo bolognese, Mattia Santori e gli altri, «per un tavolo costruttivo e per una nuova organizzazione nella gestione dei rapporti pubblici», dicono alcune Sardine.


Problemi di collegialità

Il Friuli-Venezia Giulia è tra le regioni più dure. «Riteniamo che le Sardine dovevano porsi come elemento di innovazione comunicativa, segnando una precisa differenza nei contenuti e nei modi, e non doveva di certo omologarsi al cliché che hanno appiattito culturalmente il Paese. Non da ultimo, non possiamo non evidenziare uno scarso livello di condivisione e di comunicazione interna», scrivono dal coordinamento friulano che, per queste ragioni, ha chiesto un chiarimento con il gruppo bolognese dei fondatori prima di proseguire le proprie attività nel territorio. È la mancata discussione interna al gruppo ad aver fatto insorgere alcuni portavoce dei territori. «Prima di prendere decisioni di questo tipo – ci dice un referente locale che preferisce restare anonimo per non creare ulteriori tensioni -, dovrebbero trovare il modo di interrogare le anime del movimento». E aggiunge: «Mi rendo conto che certe decisioni vanno prese in breve tempo, che ci sono persone più esperte di altre sul tema della comunicazione. Ma se si vuole evitare l’implosione delle Sardine, bisogna darsi subito una disciplina per rendere questo movimento meno oligarchico e più collegiale».

Una mozione assembleare

La puntata di Amici, ormai, è stata registrata (andrà in onda domani, 28 febbraio) e le richieste di alcune regioni di non parteciparvi non possono essere materialmente accolte. Con ogni probabilità, si procederà prima di Scampia a una mozione di tipo assembleare: pare essere questo l’accordo raggiunto telefonicamente tra i referenti locali e il gruppo centrale. Questa mozione, confermano alcune fonti, servirebbe a individuare dei riferimenti territoriali per le relazioni con la stampa e con il pubblico, ma anche a dare una regia politica al movimento. Si creerebbe, quindi, un gruppo centrale ristretto, in grado di prendere posizioni politiche nazionali chiare. Ma si chiederà che siano i referenti locali ad andare più spesso in televisione, per parlare più dei temi relativi ai territori. «È giusto – ammettono fonti vicine al gruppo di Bologna -, è giusto che una Sardina tarantina vada in trasmissione a parlare di Ilva, che una Sardina siciliana parli con la stampa delle infrastrutture decadenti. Ed è probabilmente il caso di dare più rilevanza mediatica a questi temi rispetto ai discorsi generali sulle Sardine».

Santori: «Aspettate di vedere la trasmissione»

Un ragionamento coerente, visti gli imminenti appuntamenti elettorali in sei regioni italiane. Dopo le forti tensioni del 26 febbraio, quando si è diffusa la notizia che Mattia Santori, Jasmine Cristallo e Lorenzo Donnoli sarebbero intervenuti al talent show, oggi la situazione appare più tranquilla. Restano gli interrogativi: «Chi ha scelto chi dovesse parlare ad Amici?», chiedono sui gruppi e nelle chat del movimento. E in molti non digeriscono la scelta di partecipare a una trasmissione di questo tipo. «L’errore è stato non parlarne in anticipo con i referenti locali – ci spiegano da Bologna -. Supereremo anche questa, consapevoli che possiamo sbagliare. Dobbiamo riuscire a mantenere un confronto costruttivo con le anime del nostro movimento, che sono proprio i territori». Santori, intanto, nella serata del 26 febbraio ha mandato un videomessaggio alle Sardine locali. «È vero, abbiamo un problema di rappresentanza – ammette il volto delle Sardine -, non c’è un organo eletto, una struttura che rappresenti tutto il movimento. Sappiamo che abbiamo fatto una scelta molto forte, ma aspettate di vedere la trasmissione».

In copertina ANSA / Ciro Fusco | I fondatori del movimento delle Sardine, Mattia Santori, a destra, e Andrea Garreffa a Scampia dove, in vista dell’appuntamento nazionale delle Sardine in programma proprio nel quartiere alla periferia di Napoli i prossimi 14 e 15 marzo, hanno incontrato rappresentanti delle associazioni impegnate sul territorio, 17 febbraio 2020

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