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Chiuso per coronavirus – Da Rugani alla Nba, ora lo sport rischia davvero di bloccare la stagione

In bilico anche le qualificazioni dei mondiali di calcio in Qatar e delle tanto attese olimpiadi di Tokyo. Lo sport mondiale aspetta una risposta

Chiudono i negozi, i bar, l’Italia si ferma e così anche i campi da gioco. Con il Coronavirus trasformatosi in una pandemia globale il rischio si fa sempre più concreto per uno stop definitivo alla Champions e all’Europa League dopo l’annuncio della positività del giocatore bianconero Daniele Rugani. Il difensore della Juventus è risultato asintomatico, ma positivo al test.

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Una notizia che ha costretto tutti i bianconeri entrati in contatto con Rugani (giocatori, ma anche tecnici, dipendenti e dirigenti), ad andare in isolamento a casa. E con loro anche i calciatori dell’Inter, scesi in campo domenica scorsa nella partita di recupero della Serie A proprio contro la Juventus . A rischio anche le coppe europee di Champions League ed Europa League in cui i club si trovano rispettivamente impegnati.

Una positività che rischia di imporre uno stop definitivo al campionato di calcio, dopo le polemiche dei giorni scorsi tra la Lega e il ministro dello sport Spadafora. Ma non è solo l’Italia a rischiare di dover chiudere, forse definitivamente, le gare in programma quest’anno. Dall’altra parte dell’Atlantico è l’Nba, il massimo campionato di Basket americano, a tremare. Il giocatore degli Utah Jazz, Rudy Goberto, è risultato positivo al test da Covid19, costringendo l’Nba ha sospeso tutte le gare di basketball negli Usa.

Basket

Dopo l’Nba, si ferma anche il basket europeo. L’Eurolega e l’Eurocup sono state sospese fino a data da destinarsi: «In queste situazione – spiega il direttivo in una nota ufficiale – diventa impossibile mantenere la regolarità dei tornei. Dobbiamo preservare la salute e la sicurezza delle squadre e degli spettatori». Stop quindi alle gare europee per Ax Milano, Umana Venezia e Segafredo Bologna. Da ieri, 11 marzo, si è fermato anche il campionato italiano.

Mondiali

Una paralisi globale che potrebbe far slittare anche le qualificazioni per i Mondiali in Qatar del 2022. A chiederlo alla Fifa è la Confederazione sudamericana di calcio a causa dei rischi legati alla nuova pandemia globale: «Le squadre sudamericane rischiano di non poter contare sui giocatori che hanno scelto e che giocano in Europa perché, provenendo da paesi con un alto livello di contagio, potrebbero essere messi in quarantena», si legge in una lettera della Conmebol.

Le partite di qualificazione dovrebbero iniziare il 26 marzo. La lettera della confederazione sudamericana esprime la posizione dei suoi dieci membri: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Paraguay, Perù, Uruguay e Venezuela. L’allenatore argentino Lionel Scaloni ha selezionato sei giocatori con sede in Italia.

Festa Brignone

Ma con le restrizioni imposte dal coronavirus c’è chi invece ha potuto strappare un sorriso. Con la chiusura ufficiale della Coppa del mondo sci, dopo l’annullamento di tutte le gare, Federica Brignone ha vinto l’ambita coppa di Cristallo, diventano la prima donna italiana a riuscire nell’impresa, dopo i successi ottenuti da Piero Gros, Gustav Thoeni e Alberto Tomba in campo maschile. La valdostana aveva totalizzato nel corso dell’anno ben undici podi e cinque vittorie di tappa nella combinata di Crans Montana, nel supergigante di Sochi, nel gigante di Sestriere, nella combinata di Altenmarkt e nel gigante di Courchevel, realizzando il record di punti per un’italiana: 1378.

«La mia vittoria arriva in un momento molto delicato per tanti motivi sportivi e non sportivi – ha detto Brignone – la coppa non mi è stata consegnata e nemmeno so quando avverrà la cerimonia. Tuttavia sono particolarmente emozionata, si è avverato il sogno di una vita, non nascondo che ho pianto di felicità».

Olimpiadi

Ma il 2020 è soprattutto l’anno olimpico, evento punta di diamante dello sport mondiale. Previste in partenza il prossimo luglio a Tokyo, il rischio di un rinvio o di una cancellazione che sarebbe storica per i giochi è alto. Ma dal Giappone hanno già etichettato l’ipotesi «inconcepibile». La ministra dello sport giapponese con delega ai Giochi, Seiko Hashimoto, ha precisato che «dal punto di vista degli atleti che parteciperanno alle Olimpiadi di Tokyo, e che sono nella fase di aggiustamento e di preparazione all’evento, è inimmaginabile pensare a un annullamento o la posticipazione dei giochi».

Il parere degli esperti

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