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Coronavirus, Ue: «Inutile la chiusura frontiere interne». E von der Leyen annuncia nuove restrizioni per i confini dell’Europa

16 Marzo 2020 - 14:56 Giulia Marchina
I Paesi membri «possono rifiutare l'ingresso a cittadini di Paesi terzi con sintomi pertinenti o che sono stati esposti» al virus

«La Commissione europea ritiene che» il Coronavirus «sia già in tutti gli Stati membri, perciò chiudere le frontiere non è necessariamente il modo migliore di garantire» un ulteriore contenimento dell’epidemia nell’Ue. La dichiarazione è del portavoce della Commissione europea Eric Mamer. L’uomo ha spiegato che la misura servirà anche a tenere vivo il mercato interno che subirà già di suo subirà un arresto non indifferente.

Sarà dunque «fondamentale il coordinamento a livello Ue per le misure che riguardano la gestione delle frontiere»: questa è solo una delle “linee guida” in 25 punti, pubblicate oggi, «per la gestione delle frontiere per proteggere la salute» di fronte al Covid-19 ed «assicurare la disponibilità di beni e servizi essenziali».

Nel frattempo, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen annuncia misure che saranno «finalizzate e annunciate nelle prossime ore» riguardo alle frontiere esterne dell’Ue per contrastare il coronavirus. Il progetto, che sembra in via di definizione, vede protagonisti il presidente Emmanuel Macron, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e Von der Leyen nonché la cancelliera tedesca, Angela Merkel.

Durante la riunione telefonica, Macron ha inoltre lanciato un forte appello ad «intensificare il coordinamento europeo e ad adottare rapidamente misure efficaci e concertate, in particolare, riguardo alle frontiere dell’Ue». Nel contempo ha condannato «misure unilaterali non concertate applicate alle frontiere da un certo numero di Stati membri dell’Ue»,

Come funzioneranno le frontiere interne

«In una situazione estremamente critica», uno Stato membro può reintrodurre i controlli alle frontiere interne come reazione al rischio di una malattia contagiosa. Gli Stati devono notificarlo come previsto dal Codice delle frontiere Schengen». E poi: «ai cittadini Ue deve essere garantita la libertà di movimento», e «in particolare” non ci deve essere «discriminazione tra i cittadini degli Stati membri».

Alle frontiere esterne dell’Ue si raccomanda di «mettere in atto misure di screening» in ingresso, per valutare sintomi o esposizione al Covid 19. «Tutte le persone, cittadini Ue e non Ue, che vogliono entrare in Schengen sono sottoposti a controlli sistematici» ai punti di ingresso. I Paesi membri «possono rifiutare l’ingresso a cittadini di Paesi terzi con sintomi pertinenti o che sono stati esposti» al virus.

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